“Per quanto riguarda il prezzo del latte
siamo vicini a una svolta: lo ha detto il ministro e non ho
motivo di pensare che non sia vero. Auspico che le turbolenze
dei mercati del 2015 siano destinate a trovare un assetto
definitivo, ma non posso non prendere atto del cambio di
strategie sull’utilizzo dei 25 milioni di euro messi a
disposizione dall’Unione europea per il settore latte”. Lo ha
rimarcato, intervenendo questa mattina a Parma all’assemblea del
Parmigiano-Reggiano, l’assessore all’Agricoltura della Lombardia
Gianni Fava, sottolineando un’inversione di rotta molto
singolare.
INDISCREZIONI SU DECISIONI GOVERNO – “Secondo alcune
indiscrezioni, il Governo e’ intenzionato a ritirare la gara gia’
aperta sull’acquisto delle forme per gli indigenti, per
destinarli invece ai singoli produttori di latte, a prescindere
dal fatto che producano o no formaggi Dop”, ha ricordato Fava,
che questa mattina ha disertato per protesta il tavolo romano
col ministro Martina.
ACQUISTO FORME FORMAGGI DOP – “Come Regione Lombardia avremmo
anche sostenuto l’impegno relativo all’acquisto delle forme dei
formaggi Dop – ha assicurato Fava – pur consapevoli che con 25
milioni di euro si sarebbe riuscito ad acquistare circa 80.000
forme, cioe’ l’1% della produzione di Parmigiano-Reggiano e Grana
Padano. Abbiamo chiesto, pero’, di poter utilizzare i fondi del
Psr, con l’obiettivo di intervenire direttamente a sostegno
dell’export sui mercati terzi o per gli indigenti. Non solo: si
tratta di fondi per la zootecnia e il Mipaaf sta dimenticando la
carne suina e quella bovina”.
DOP FORSE CONSIDERATE ANACRONISTICHE – Una linea appoggiata
anche dal presidente del consorzio del Parmigiano-Reggiano,
Giuseppe Alai. “Se prima viene proposto dal Mipaaf il ritiro
delle forme per 25 milioni di euro – ha riassunto Alai – e poi
si fa un bando per 13 milioni da cui si escludono
Parmigiano-Reggiano e Pecorino Romano perche’, si dice che
costano troppo, e poi si vira improvvisamente verso un
contributo straordinario per la produzione lattiera di dicembre
2015, gennaio e febbraio 2016, significa che le Dop sono usate
come serbatoio e considerate anacronistiche, anche se il
consumatore non lo pensa”.
ASSESSORE SOSTIENE SISTEMA DOP – In un susseguirsi di ipotesi
che denota la totale incertezza del comparto, proprio mentre una
parte dell’Europa ha gia’ destinato i fondi direttamente agli
allevatori, l’assessore Fava si schiera totalmente a fianco del
sistema delle Dop, come formula caratterizzante del Made in
Italy. “Sono stato recentemente a Bruxelles – ha rivelato Fava –
e ho visto purtroppo c’e’ una certa idea di superare le Dop per
quello che sono oggi, cercare di affievolirne l’intensita’ dei
disciplinari e sui mercati terzi. Il Ttip e’ un esempio
emblematico e mi pare che ci sia un sostanziale impegno dell’Ue
a non usare le Dop sul mercato statunitense. La conseguenza e’
che ci potrebbero essere ripercussioni negative sulla
commercializzazione verso un paese in rapido sviluppo”.
PRONTI A OGNI SFORZO – Regione Lombardia, ha confermato
l’assessore Fava, “e’ pronta a fare ogni sforzo per sostenere la
politica delle Dop, a patto che anche i consorzi sostengano una
battaglia per la tutela dei prodotto di qualita’. Il modello
produttivo del Made in Italy fa leva sulle indicazioni
geografiche, dobbiamo difenderlo”. (Lnews)