“Una modalita’ utile per la
gestione del territorio, per rimarcare una vocazione produttiva
che non sempre coincide con l’intensivo. Un’opzione culturale
che riporta in auge esperienze passate e tradizionali. Una
scelta etica, oltre che culturale, che sosteniamo con le misure
del Piano di sviluppo rurale: nel 2015 le risorse messe a
disposizione per il bio ammontavano al doppio di quanto
richiesto con le domande presentate”.
A dirlo e’ l’assessore regionale all’Agricoltura Gianni Fava, che
oggi a Gardone Riviera (Bs) ha partecipato a una lezione di
‘biologico’ presso l’istituto alberghiero ‘Caterina de’ Medici’.
All’iniziativa di Regione Lombardia – organizzata nell’ambito
degli ‘Incontri per la promozione dell’agricoltura biologica
negli istituti alberghieri della Lombardia’ – hanno partecipato
le classi 3° A e D dell’istituto gardonese, impegnate nella
lezione tenuta dallo chef Francesco Germani, attivo a Milano
presso ‘La maniera di Carlo’.
FILOSOFIA SOSTENIBILE, CHE INCONTRA LA DOMANDA – “Una filosofia,
quella del biologico – ha aggiunto Fava – che si sposa con
tendenze e domanda della fase attuale, in cui bisogna produrre
meglio e non tanto, se poi a cio’ non corrisponde la giusta
remunerazione. La cultura intensiva in determinati territori non
funziona, non e’ utile, non fa economia. Non si puo’ certo
sostenere e incentivare, laddove creerebbe danni al tessuto
produttivo”. “Guardate al biologico – ha detto l’assessore,
rivolgendosi agli studenti – come a una modalita’ nuova, dove non
manca l’innovazione c’e’, ma che a volte poggia su pratiche
antiche. Una filosofia nuova, attenta all’ambiente, alla
sostenibilita’ – che e’ un mix tra rispetto della natura ed
economicita’ del prodotto – oggi premiata dai consumatori; una
scelta che quando incontra anche qualche chef attento offre
prospettive interessanti, pensando a chi come voi si sta
preparando per il futuro percorrendo un cursus scolastico legato
a cibo e alimentazione”.