REALTÀ AUMENTATA

Presentato oggi il ‘Progetto ARchivi, la Milano che non conoscevi in realtà aumentata’, un’esperienza innovativa che coinvolge le biblioteche Sormani e del Museo di Storia naturale con due itinerari che utilizzano tecnologie immersive e un podcast per valorizzare il patrimonio culturale attraverso la digitalizzazione degli archivi. Il progetto è stato finanziato da Regione Lombardia con il bando ‘InnovaCultura’ e promosso dal Comune di Milano con ARtGlass. Alla conferenza ha partecipato l’assessore regionale alla Cultura, Francesca Caruso. Sono intervenuti anche Tommaso Sacchi, assessore comunale alla Cultura, e Antonio Scuderi, di ArtGlass.

“Questo progetto – spiega l’assessore Caruso – coniuga tutela del patrimonio e innovazione tecnologica: porta archivi e biblioteche fuori dai loro confini tradizionali, rendendoli parte viva della città. Con la realtà aumentata e i podcast si amplia l’accessibilità e si raggiungono nuovi pubblici rafforzando il legame tra cittadini e luoghi della cultura. Si tratta di un modello che racconta Milano in modo moderno e che in Lombardia sosteniamo con il bando ‘InnovaCultura’, capace di valorizzare il ruolo delle nuove tecnologie e di attrarre visitatori. Un impegno importante che punta anche a rigenerare un rinnovato senso di appartenenza a Milano e alla Lombardia”.

Protagoniste del primo progetto pilota gli archivi della Biblioteca Sormani e della Biblioteca del Museo di Storia naturale, che inaugura l’iniziativa gratuitamente il 12 e il 26 ottobre. Attraverso la realtà aumentata sarà possibile, da un lato, riaccendere i riflettori sulla memoria del Lazzaretto, ormai scomparso, nel quartiere di Porta Venezia, ricostruito in 3D grazie ai documenti custoditi alla Sormani; dall’altro, al Museo di Storia Naturale, torna a muoversi il gigantesco megaterio, il mammifero preistorico il cui scheletro distrutto dai bombardamenti della Seconda guerra mondiale, ora ricreato in versione digitale. Accanto ai percorsi, il pubblico potrà ascoltare il podcast ‘Milano e Stendhal, un doppio ritratto’, che restituisce l’immagine della città ottocentesca attraverso le parole dello scrittore francese e di Alessandro Manzoni.