METAVERSO B

Riparte la settimana della moda e ci promette di essere un mondo novo, a cui piano piano ci abitueremo. Quello che ci aspetta, oltre al ritorno alle care vecchie sfilate, sono eventi e aperture che superano i confini tra il mondo fisico e quello virtuale. E’ ciò che accadrà con l’apertura del nuovo Flagship Store di Benetton a Milano, un negozio che creerà un vero e proprio ponte con un negozio nel “Metaverso”. Chi entrerà in questo nuovo store potrà immergersi in un incrocio tra realtà fisica e connessione digitale. Il tutto in una esplosione di colori così come ci ha da sempre abituati United Colors. Benetton ha dato vita anche al progetto #playchange, in cui cinque talenti Andrea DeLogu, Stefano De Martino e le star dei social Giulia Paglianiti, Davide Vavalà e Anna Ciati raccontano la loro storia di cambiamento nella vita. Benetton cambia decisamente mood e si avvicina alla generazione Z, perchè non c’è niente di più tradizionale di essere sempre attuale! Questo ed altro su Instagram anna_spampinato_blogueur

SINERGY FLOW

“Il progetto vincitore ‘Sinergy Flow’, che realizza una batteria innovativa a basso costo, sostenibile e ad alta efficienza, nel rispetto dei principi dell’economia circolare, concretizza tutti quei temi di cui sentiamo spesso parlare, ma che investono – oggi più che mai – la nostra quotidianità. Il caro energia, l’assenza di materie prime, i cambiamenti climatici non sono concetti astratti, ma realtà che toccano le nostre vite e a cui le istituzioni sono chiamate a dare una risposta”.

Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, intervenendo in Consiglio regionale, insieme all’assessore allo Sviluppo Economico, Guido Guidesi, alla premiazione dei vincitori del Premio Start Cup Lombardia e Premio Nazionale Per l’Innovazione: Alessandra Accogli, Matteo Salerno e Gabriele Panzeri, per il progetto ‘Sinergy Flow’.

Start Cup Lombardia è la competizione organizzata dalle Università e dagli Incubatori Universitari lombardi, promossa da Regione Lombardia, che favorisce la nascita di nuove imprese ad alto potenziale, nate, ospitate o legate alle seguenti aree di interesse: ICT & services; Life science & agrofood; Industrial technologies; Cleantech & energy.

“L’obiettivo delle istituzioni – ha spiegato il presidente – deve dunque essere quello di garantire a questi ragazzi e ai loro progetti un futuro, rafforzando il legame tra istituzioni, mondo della ricerca e impresa. Sono convinto che sia questa sia la strada da seguire per l’affermarsi di quella ‘cultura dell’innovazione’ che plasma oggi il futuro dei nostri territori”.

“Stiamo attraversando una fase storica cruciale – ha continuato – in cui il paradigma della crescita e del progresso incrocia la strada della sostenibilità e del green. L’Europa ha tracciato la direzione che le economie dei nostri paesi dovranno intraprendere, imponendo ingenti investimenti in digitalizzazione e transizione verde: tutti temi legati all’innovazione e alla ricerca. La Lombardia deve poter guidare anche questa nuova fase e porsi come regione leader in Italia sui temi dell’innovazione e della sostenibilità. L’obiettivo è ambizioso ma abbiamo tutte le carte per poterlo raggiungere”.

“Siamo certamente – ha rimarcato Fontana – una regione in cui si investe tanto e bene in ricerca e sviluppo; in cui fioriscono, grazie alle sinergie con il tessuto imprenditoriale e le istituzioni, centri di ricerca importanti e affermati. Le prestigiose Università – tra cui non posso non citare il Politecnico di Milano, tra le 20 migliori università del mondo per architettura, ingegneria e design – sono terreno fertile per il fiorire di menti brillanti che, grazie alla forza delle loro idee e alla passione, contribuiscono al progresso e al benessere dei nostri territori. Questi ricercatori, questi studenti sono un patrimonio che non possiamo permetterci di disperdere: la Lombardia e l’Italia hanno bisogno di loro”.

“Concludo con un ringraziamento al presidente di Fondazione Politecnico Andrea Sianesi che – ha concluso il governatore – con tanta passione assiste e guida i ragazzi nella concretizzazione dei loro progetti”.

SCIATINA

La scorsa settimana ho sperimentato un’ospitalità impareggiabile in un hotel alpino a conduzione familiare, una realtà che non trovavo da tanto tempo. L’accogliente e amichevole approccio della famiglia Winkler a Chesa Monte mi ha messo subito a mio agio in quello splendido rifugio alpino austriaco. Uno spazio tradizionale che può essere sottovalutato, ma non manca di comfort di lusso che rendono fantastico il soggiorno, con camere luminose e ariose, ampi letti e viste spettacolari sulle montagne in un paesaggio che è un paradiso innevato. Non mancano le delizie culinarie austriache e al ristorante ci sono solo ingredienti locali e biologici, dalla prima colazione con marmellate fatte in casa alla cena con incredibili cinque portate. Ma cosa c’è di meglio dopo una giornata in montagna di una seduta in sauna o del vortice dell’idromassaggio, beh non so, ma io per una coccola in più, ho approfittato di un meraviglioso massaggio, e tu?

THE KING

Today we are talking about a one-of-a-kind book that was born from a research that lasted several years by various slow food in Italy, on a fundamental and millenary theme of Italian cuisine, capable of uniting north and south, namely pork. “A King in the Kitchen, the Pork: recipes, stories, curiosities” is an essay, but also a cookbook, traditions and recipes relating not only to pork, but to Italian culinary culture. To make you understand better, I tell you that the introduction to the book quotes: “People, especially in this difficult moment, seek sharing, support, solidarity. In these pages concrete examples are told of how it is still possible today to ensure that food is capable of weaving relationships, promoting traditions and defending the beauty of cultural biodiversity: all in full respect of animal welfare “.

GIOIELLI HOT

Sex toy da indossare come gioielli, dal cassetto del comodino al collo è un attimo ! E’ la sex jewelry di Ti Chang, che con il suo marchio Crave ha creato collane che si trasformano in vibratori e anelli che diventano stimolatori femminili. Il mondo della tecnologia vanta molti prodotti “wearable”, indossabili. Device da portare comodamente in giro. La sex jewelry wearable, è un simbolo di potenziamento che celebra il benessere sessuale. Portare al collo un oggetto come questo è un atto di noncuranza, di disinvoltura rispetto a un tabù. I gioielli, come i nostri abiti, sono il nostro io messo in vetrina. Io non credo al detto l’abito non fa il monaco, soprattutto con questi gioielli che di monacale hanno ben poco. Anche la moda ha iniziato a inglobarli. Crave ha già collaborato con Saint Laurent e Gucci nella sua sfilata “Love Parade” ha fatto indossare ai modelli gioielli erotici. Secondo il tantra si devi usare la propria energia sessuale, in questo caso la puoi perfino indossare. Questo ed altro su Instagram @anna_spampinato_blogueur

FUGA TROPICALE

Giusto ieri ricordavo una fuga tropicale, una pazzia di un San Valentino indimenticabile, dalla giungla alla costa di Bali. Iniziava al nucleo culturale dell’isola Ubud, con una visita al mercato della frutta e dei fiori di Candi Kuning, le sue esotiche orchidee selvatiche, le rose, e vi erano persino le fragole. Una camminata fino a 850 metri sul livello del mare dove ammiravo il sereno Lago Beratan che riempiva l’antico cratere del Monte Batukaru, con il Tempio di Ulun Danu, lì unico, su una piccola striscia di terra. E ancora gli splendidi laghi gemelli, la famosa spiaggia di sabbia nera, e il centro storico di Singaraja, ex capitale di Bali, senza dimenticare una lussureggiante foresta pluviale fino alle cascate di Gigit. Bellissima la mattinata nel Mare di Bali con i suoi delfini a pochi metri dalla spiaggia prima ancora dell’alba. Completamente affascinante la cultura e l’artigianato di Bali, con i suoi pittoreschi campi di riso e villaggi, lo spettacolare lago/vulcano, le sue opere d’oro e d’argento e le sue impressionanti sculture in legno. E poi  Monkey Forest, un gruppo di alberi imponenti che ospitava centinaia di scimmie e pipistrelli nella frutta che dormivano di giorno e cacciavano di notte. Ma indimenticabile è sicuramente l’ultima tappa a Tanah Lot, famosa come il Tempio del Tramonto, dove “innamoratissima”, ammiravo il sole oltre le torri nere nel sacro tempio del XVI secolo su una roccia lavica nera a 200 metri al largo.

ISTITUZIONE VIRTUOSA

“Il presente ci sfida e – mai come prima – siamo chiamati ad interrogarci sull’impatto di nuove tecnologie, sul ruolo della scienza, sulla sostenibilità delle nostre azioni per il futuro del pianeta e delle nuove generazioni.  Oggi, occorre perseguire avanguardia ed efficienza nell’interesse e per il benessere comune. Dai mesi trascorsi abbiamo appreso la ricchezza dei valori, della sensibilità sociale, del senso di comunità”. Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, in occasione dell’inaugurazione dell’Anno Accademico Università Vita-Salute San Raffaele.

“Questa Istituzione universitaria – ha proseguito – è riconosciuta come una delle più prestigiose al mondo e il cui spiccato orientamento verso l’essere umano la rende preziosa per il nostro amato territorio. L’integrazione dei saperi – biologici, psicologici e spirituali – contribuisce all’affermazione del principio di centralità della persona, così cruciale in questo periodo”.

Il presidente ha quindi ricordato come a fronte di un’esperienza mondiale che “ci ha reso vulnerabili, come individui e come collettività” diventi categorico continuare “a imparare e conoscere, con gli altri e per gli altri”. E questo Ateneo dove si vive la totale integrazione fra ricerca, pratica e didattica, dove è palpabile l’orientamento al mondo del lavoro, sicuramente ha un ruolo importante nel perseguire l’obiettivo.

Fontana ha quindi ringraziato il Gruppo San Donato “per l’investimento nell’alta formazione e per il contributo alla sanità lombarda”, come testimonia l’inaugurazione del Nuovo Polo Chirurgico e delle Urgenze dell’Ospedale San Raffele.

“Il nostro territorio – ha continuato Fontana – può vantare un modello unico e virtuoso di complementarietà e sussidiarietà fra pubblico e privato, vero e proprio asset strategico per la crescita dell’intero sistema salute e a beneficio della cura e dell’assistenza dei nostri cittadini”. In questa direzione prezioso è stata la collaborazione tra Gruppo San Donato e il sistema sanitario regionale per affrontare la pandemia, con un grandissimo sforzo in termini di personale medico-sanitario e di logistica.

“Abbiamo bisogno del contributo di crescita e sviluppo di tutti voi – ha concluso Fontana rivolgendosi a studenti, docenti e ricercatori – per esplorare le frontiere più avanzate della medicina e della biologia, per contribuire al miglioramento di diagnosi e terapie, ma anche per affrontare le nuove sfide etiche e sociali”.

Da qui l’invito a “essere protagonisti del futuro, solidi nella formazione e nelle competenze, appassionati e coraggiosi, in un percorso di apprendimento continuo e mai pago”.

RIPIENO DI FANTASIA

Corposi, turgidi, gustosi. Sono solo alcuni degli aggettivi che possono descriverli al meglio. I conchiglioni ripieni sono diffusi oramai su tutto il nostro territorio. Sono un tipo di pasta di grano duro dalle dimensioni generose. Possono spesso essere colorati con pigmenti a base naturale come il nero di seppia, l’estratto di pomodoro o l’estratto di spinaci. Anche l’occhio vuole la sua parte. Ma il loro punto forte è l’estrema versatilità che hanno data la loro natura. La forma ricorda appunto quella di una grossa conchiglia e in quanto tale si prestano ad essere farciti con ogni tipo di ripieno. Dal semplice sugo, ai funghi, alla carne, alle verdure o anche con i frutti di mare. L’unico limite sarà dettato dalla fantasia di chi li prepara. Una volta serviti riempiranno la stanza con il profumo inebriante del loro contenuto e una volta in bocca sprigioneranno prepotentemente il loro sapore forte e deciso. Inutile dire che ne basteranno pochi per saziarvi e al termine del soddisfacente pasto il vostro primo pensiero sarà il nuovo tipo di ripieno con cui farcirli la volta successiva… garantisco io. Questo ed altro su Instagram @juri_spankhmayer_bassani

PRESENTAZIONI

Martedì 15 febbraio 2022 alle ore 19, le porte del Salone d’Onore del Museo Bagatti Valsecchi si apriranno nuovamente per ospitare una conversazione tra Alberto Saibene e lo storiografo Mauro Bersani – introdotta da Andrea Giuseppe Cerra, Cultore della materia in Storia delle Dottrine e delle Istituzioni Politiche presso il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università degli Studi di Catania in occasione della presentazione del libro di Alberto Saibene “Milano fine Novecento. Storie, luoghi e personaggi di una città che non c’è più”. È un racconto ricco e variegato, personale ma anche perfettamente inquadrato nella sua storicità, quello di Alberto Saibene, focalizzato sulla Milano dei tre decenni successivi alla seconda guerra mondiale, un dialogo continuo con i personaggi che l’hanno rappresentata, da Bruno Munari a Rosellina Archinto, da Giovanni Einaudi a Beppe Viola, ma anche un approfondimento appassionato su alcune tematiche che stanno a cuore all’autore, come il cinema girato a Milano e l’emblematico ruolo del Piccolo Teatro. Il libro è il racconto-testimonianza di Alberto Saibene di una Milano del dopoguerra a cui tutto il Paese guarda come modello di modernità e innovazione. Una storia densa, in cui gli incontri e i ricordi famigliari dell’autore si mescolano alle prime letture “epocali”, ai luoghi cult meneghini, e soprattutto alle vite di registi, editori, scrittori, architetti, grafici e designer, imprenditori, discografici, fumettisti, comici e cantanti dell’epoca. Donne e uomini che hanno segnato la vita culturale e politica di una città che oggi non c’è più, ma di cui, dopo aver letto questo libro, si saprà riconoscere con maggiore consapevolezza l’eredità e l’influenza sul presente. La Casa Museo Bagatti Valsecchi, situata nel cuore di Milano, rappresenta una delle prime grandi espressioni del design milanese. Cuore pulsante della vita culturale e sociale che da fine Ottocento arriva agli anni Settanta del Novecento grazie alla piena partecipazione alla vita cittadina della famiglia Bagatti Valsecchi, ancora oggi ricopre un ruolo di primo piano come simbolo della città di Milano grazie alla sua apertura al pubblico nel 1994, anni cruciali per lo sviluppo di un nuovo modo di vivere la cultura. Il luogo perfetto, dunque, per celebrare lo “spirito meneghino” attraverso questo libro. A fare da controcanto alle parole di Alberto Saibene, declinate nella forma di articoli e saggi brevi, un prezioso portfolio con le fotografie di Carla Cerati, insieme protagonista e testimone di quegli anni.

SCENDE DALLE…

Scende dalle minigonne, l’uniforme dei marines…canta Gianna Nannini. Da Prada a Chanel tornano le gonne mini. Per la primavera Dior ha proposto una lunghezza micro. Gambe affusolate è nuovamente il vostro momento! La minigonna ha fatto storia. Ballando sui brani dei Rolling Stones, manifestando in strada per il potere alle donne, accompagnando nel loro debutto le ragazze del Piper Club. Olivia Rodrigo, la indossa magnificamente in rappresentanza di tutta la generazione Z, lei che è una vera icona dell’estetica Duemila. In occasione della mostra Artists Inspired by Music, fascia le sue lunghe gambe magre in una gonna extracorta con stampa mimetica. La minigonna è un capo che ha del passato da raccontare nel nostro futuro. Prada, che ha il dono dell’ubiquità, l’ha fatta sfilare in contemporanea a Milano e Shangai. La minigonna ridiventa il capo power dressing. Voglio decantare quella proposta da Missoni, che è uno dei brand italiani che amo in particolar modo, una minigonna in lurex dalla vita bassissima, che ha bisogno solo di un paio di sandali alti per portarla a spasso. Una volta ho letto in un giornale di economia che quando l’orlo delle gonne si allunga siamo in un periodo di crisi economica, invece quando si accorcia siamo in una fase di espansione. Allora non aggiungo altro, incrociamo le dita! Questo e altro su Instagram @anna_spampinato_blogueur