LIBRI

Venerdì 19 settembre alle ore 18.30 il Museo Bagatti Valsecchi ospita la presentazione del volume di Andrea Giuseppe Cerra Siete contente di essere donna? Esperienze di filantropia e istituzioni femminili nel Meridione d’Italia (XIX-XX sec.), edito da Rubbettino e con prefazione di Stefania Mazzone.

Il volume indaga il ruolo delle donne nelle pratiche filantropiche, educative e cooperative nel Sud Italia tra Ottocento e Novecento, restituendo un’immagine viva e consapevole della loro azione emancipatrice.

Così, dalla Legione delle Pie Sorelle, quale peculiare istituzione educativa, ad alcune esperienze significative dell’Ottocento borbonico in Sicilia, in funzione dell’istruzione e del lavoro femminili, in un continuo confronto tra pratiche e istituzioni, fino alle cooperative di donne di fine ’800 e inizi ’900 in Puglia, il filo conduttore della ricerca si snoda attraverso un contrappunto tra locale e globale, comprese le esperienze formative estere delle donne della filantropia patriottica, liberale e socialista del Meridione d’Italia.

L’autore Andrea Giuseppe Cerra, collaboratore de La Repubblica Milano e ispettore onorario per l’arte contemporanea della Regione Siciliana, commenta così il libro: “Intendo offrire un contributo alla rilettura storiografica del ruolo delle donne nel Mezzogiorno, attraverso la valorizzazione delle tracce che le stesse hanno lasciato. Alcune tradizioni storiografiche hanno ritenuto tema non centrale il rapporto fra donne, istruzione e lavoro nel Mezzogiorno e in particolare in Sicilia; al contrario si tratta di questione meritevole di interesse, che ha visto la presenza di nuovi studi solo nel recente passato (come quelli di Silvana Raffaele e Cettina Laudani), e ciò induce anzitutto ad approfondire la questione del “silenzio delle fonti”, ossia i limiti di una storiografia che, troppo di frequente, ha restituito una lettura “tutta al maschile” delle dinamiche politiche e socioeconomiche e, laddove si è interessata al genere femminile, l’ha fatto avendo come unici riferimenti ermeneutici la famiglia, la maternità e la religione”.

Cerra ne parlerà in occasione della presentazione con Maria Fratelli, Dirigente Unità Progetti Speciali e Direttrice della Fabbrica del Vapore e del CASVA – Comune di Milano, Paola Coppola, responsabile delle pagine “Cultura e Spettacoli” de La Repubblica, edizione di Milano e Sara Zanisi, Direttrice Generale dell’Istituto Nazionale Ferruccio Parri.

STUDENTI

“In bocca al lupo agli studenti che in questi giorni iniziano un nuovo percorso didattico negli istituti lombardi. Studiare e approfondire le conoscenze è fondamentale e Regione Lombardia conferma tutto il proprio impegno per far sì che ciò avvenga nel migliore dei modi”.

E’ un messaggio all’unisono quello che lanciano il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana dal liceo ginnasio Cairoli di Varese e l’assessore regionale all’Istruzione, Formazione e Lavoro Simona Tironi dal liceo Berchet di Milano in occasione dell’avvio dell’anno scolastico 2025-2026.

RASSEGNA CULTURALE

Sette appuntamenti, fra il 2025 e il 2026, per ascoltare capolavori della musica classica eseguiti da interpreti di fama internazionale. Il programma della 26° Stagione musicale del Comune di Varese, presentato oggi a Palazzo Estense, propone eventi da ottobre 2025 ad aprile 2026 con il patrocinio di Regione Lombardia.

Alla conferenza stampa sono intervenuti l’assessore regionale alla Cultura Francesca Caruso, il sindaco di Varese Davide Galimberti, l’assessore comunale alla Cultura Enzo Laforgia e il direttore artistico della Stagione musicale Fabio Sartorelli.

“Ventisei anni di Stagione musicale – ha commentato l’assessore regionale Caruso – raccontano una storia che ha saputo resistere al tempo e rinnovarsi, consacrando questo appuntamento come uno dei momenti più significativi della vita culturale di Varese e della Lombardia. Il programma presentato oggi è motivo di orgoglio: offrirà al nostro pubblico l’occasione di ascoltare capolavori del repertorio classico eseguiti dalle migliori orchestre italiane ed europee, confermando la vocazione della nostra città che resta un punto di riferimento per la grande musica”.

La rassegna si articola in sette eventi fra la Basilica di San Vittore e il Salone Estense di Varese. L’inaugurazione della stagione è prevista per venerdì 24 ottobre ed è affidata a un artista di culto come Alexander Lonquich, che torna a Varese alla guida della prestigiosa Münchener Kammerorchester per affrontare, nella doppia veste di pianista e direttore, due capolavori assoluti del repertorio concertistico di Ludwig van Beethoven.

In calendario anche il ritorno dei Tallis Scholar, quindi Angela Hewitt, l’Orchestra Sinfonica del Conservatorio di Milano e l’Accademia del Teatro alla Scala, oltre a Philippe Herreweghe. Ultimo appuntamento in programma giovedì 16 aprile 2026 con il ritorno in Italia del gruppo berlinese dell’Akademie für Alte Musik che proporrà Johann Sebastian Bach.

INDELEBILI

La seduta di oggi della Giunta regionale della Lombardia si è aperta con il ricordo di Giorgio Armani e Alfredo Ambrosetti. Il presidente Attilio Fontana ha proposto ai colleghi di destinare alla memoria del ‘Re della Moda’ e dell’inventore del ‘Forum di Cernobbio’ il ‘Premio Rosa Camuna 2026’, la più importante onorificenza della Regione.

“Entrambi, nei rispettivi ambiti di competenza – ha detto Fontana – hanno lasciato un’impronta forte e indelebile anche e soprattutto a livello internazionale, sempre nel segno dell’esaltazione e del saper fare lombardo”.

TORNANO

Dopo la pausa estiva i cortili storici del Museo il 21 settembre ospiteranno lo spettacolo Litigar Danzando di Giacomo Poretti, attore, comico, sceneggiatore e regista, nonché membro del celebre trio Aldo, Giovanni e Giacomo. Poretti e la psicoterapeuta Daniela Cristofori proveranno a spiegare (cercando d’imparare) l’arte del litigio, attraverso la lettura di brani divertenti alternati a interventi comici, in una spassosissima serata tra il reading e lo spettacolo. Si litiga per la politica, per il calcio, per il film più bello di sempre, per la musica; si litiga con chiunque, con la mamma, con gli amici, con quello in coda al semaforo. Si litiga soprattutto con la moglie o il marito.

Filo conduttore che quest’anno ha ispirato il cartellone di Stasera al Museo – Le vie dell’amicizia – è la frase latina Amicis semper libens patebo, che i fratelli Fausto e Giuseppe Bagatti Valsecchi a metà Ottocento hanno voluto iscrivere su uno dei portali d’accesso della Casa di via Gesù. La volontà dei due baroni milanesi era chiara allora e lo è ancora oggi: che il Museo sia un luogo aperto a tutti, senza eccezioni. Ogni ospite porta con sé la scoperta di un incontro, donando un’esperienza significativa e insieme nuove e stimolanti vie di riflessione.

Proprio per stimolare l’incontro e il confronto, il pubblico avrà la possibilità di intrattenersi prima degli spettacoli con un piacevole aperitivo offerto da diversi partner del Museo, per conoscere alcune eccellenze del food and beverage italiano, con l’intento di sentirsi accolti come a casa, in un piacevole momento di bellezza, immersi nell’arte.

UN PILASTRO

“Giorgio Armani è stato e sarà per sempre la Moda. La Lombardia perde un autentico pilastro, il mondo un maestro”. Così il presidente, Attilio Fontana, a nome anche della Giunta di Regione Lombardia esprime “vicinanza e cordoglio alla famiglia, agli amici e a tutta la comunità” per la scomparsa di Giorgio Armani. “L’uomo – aggiunge il governatore – che ha affermato lo stile italiano e l’eleganza del saper fare lombardo in tutto il mondo. È difficile esprimere con semplici parole ciò che Re Giorgio ha fatto per l’Italia e che, ne sono certo, continuerà a rappresentare. Ha trasformato la creatività in un linguaggio universale, elevando il Made in Italy a simbolo di eccellenza su ogni palcoscenico”. “Lo ricordiamo – prosegue Attilio Fontana – come un artigiano visionario, fedele alle sue radici, capace di reinventarsi senza mai tradire il proprio credo. Lo stilista più apprezzato al mondo, autentico ambasciatore dei nostri valori”.

VENEZIA

Politiche e progetti culturali in vista dei Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali di Milano Cortina 2026. Questi i temi del panel organizzato nello spazio Regione – Fondazione Veneto Film Commission, all’Hotel Excelsior al Lido di Venezia, in occasione dell’82esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, a cui ha partecipato l’assessore alla Cultura di Regione Lombardia, Francesca Caruso.

All’evento sono intervenuti anche Cristiano Corazzari, assessore della Regione Veneto alla Cultura, Domenico De Maio, Education & Culture Director della Fondazione Milano Cortina 2026 e Franco Ascani, Member of IOC Commission for ‘Culture and Olympic Heritage’.

“Abbiamo investito tre milioni di euro – ha spiegato l’assessore regionale Francesca Caruso – per finanziare 33 diverse iniziative che interesseranno undici province della Lombardia. Gli eventi si svolgeranno fino a giugno 2026 e accompagneranno i Giochi con mostre, spettacoli, installazioni, cinema e laboratori”.

Il progetto delle Olimpiadi della Cultura di Regione Lombardia si articola in due linee: ‘Iniziative culturali di avvicinamento ai Giochi’, con sedici progetti finanziati per un milione e mezzo di euro e ‘Offerta culturale di qualità durante i Giochi’, con diciassette progetti sostenuti da un ulteriore milione e mezzo di euro. Le attività si svolgeranno sia a livello diffuso in tutta la Lombardia sia nei territori olimpici, da Milano alla Valtellina.

Tra le iniziative principali figurano la collaborazione con la Federazione FICTS – Fédération Internationale Cinéma Télévision Sportifs che fino a febbraio 2026 realizzerà con video, fotografie e materiali cinematografici un racconto dedicato alla storia e agli aspetti meno noti dei Giochi Olimpici: “Con questo progetto – ha aggiunto Caruso – vogliamo dare risalto non solo alle medaglie e i grandi titoli, ma anche alle storie che solo il linguaggio delle immagini sa restituire. È un lavoro che dialoga naturalmente con Venezia, vetrina internazionale dei linguaggi visivi”.

“Le Olimpiadi della Cultura – ha concluso l’assessore – non saranno un evento a sé, ma un investimento che resterà e lascerà ai territori reti, progetti e opportunità anche dopo questo grande appuntamento internazionale che permetterà alla Lombardia di mostrare tutte le sue bellezze”.

SPECIALE

“È l’evento più importante del calendario sportivo in Lombardia e a livello nazionale. Un edizione quest’anno ancora più speciale, poiché si svolge alla vigilia delle Olimpiadi invernali di Milano Cortina 2026. Un altro appuntamento di rilevanza mondiale, che la nostra Regione avrà l’onore di ospitare e segnerà la storia del nostro Paese”.  Così il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, in occasione della conferenza stampa alla presentazione dell’edizione 2025 del Gran Premio d’Italia di Formula 1 in programma domenica 7 settembre a Monza.

“Il Gran Premio di Monza – ha sottolineato il governatore – è un evento che rappresenta non solo una tradizione storica ma che è simbolo di innovazione, competitività ed internazionalizzazione del Sistema Lombardia”.

“L’evento al Tempio della velocità è un punto fisso per gli appassionati delle quattro ruote – ha ricordato Fontana – che genera sviluppo economico e sociale per l’intero territorio regionale. Ed è per questo che grazie all’impegno istituzionale sinergico, stiamo costantemente investendo per mantenere il circuito all’avanguardia, garantendo standard elevati di sicurezza e innovazione tecnologica. Un’azione costante e proficua che ci permette di offrire uno spettacolo unico, capace di coinvolgere, stupire, emozionare e – soprattutto – far sì che Monza sia un appuntamento imperdibile per il calendario di Formula 1”. L’edizione di quest’anno rappresenta, infatti, un ulteriore motivo di orgoglio: Monza e la Formula 1 hanno rinnovato il proprio legame per altri sei anni. L’annuncio del prolungamento del contratto fino al Gran Premio del 2031, arrivato sul finire della scorsa stagione sportiva, segue i significativi lavori di ammodernamento all’Autodromo Nazionale Monza effettuati per il Gran Premio del 2024.

Il 2024 è stato l’anno di importanti interventi di rinnovo del circuito, a partire dal manto stradale e dalla messa in sicurezza di quattro sottopassi di accesso per i visitatori.

“Regione Lombardia – ha ricordato il presidente – ha sempre sostenuto e continuerà a sostenere questo impianto, come abbiamo confermato oggi durante la conferenza stampa firmando l’atto aggiuntivo che individua i nuovi interventi sull’Autodromo per circa 40 milioni di euro. Ricordo che oltre a questi investimenti si stanno realizzando altri lavori per rendere sempre più attrattivi il parco e la Villa Reale”.

“Stiamo lavorando – ha detto ancora Fontana – per mettere a punto una nuova concessione che permetta a Monza di essere per ancor più tempo protagonista di un evento tanto eccezionale”.

“Quest’anno – ha concluso Fontana – consolidiamo l’esperienza del premio Anello della Regina, un riconoscimento che Regione Lombardia e Comune di Monza assegneranno al pilota più veloce delle sessioni di qualifica. Il manufatto di pregio vuole essere un simbolo della storia, della tradizione e delle radici lombarde, una fantastica rappresentazione in mondovisione di ciò che sanno fare i nostri artigiani”. Il manufatto, un pezzo unico esclusivo per l’evento, è stato realizzato e  prodotto dal maestro orafo monzese Guido Guzzi che, pur ispirandosi alla Corona Ferrea, ha inserito richiami della bandiera a scacchi e del tricolore italiano.

“Per il Gran Premio di Monza – ha detto l’assessore a Trasporti e Mobilità sostenibile della Regione, Franco Lucente, presente alla conferenza stampa – abbiamo potenziato il servizio di trasporto pubblico con corse straordinarie in modo da garantire l’accesso all’autodromo in maniera semplice e sicura per tutti i cittadini”.

COLLEZIONI

Labirinto della Masone per l’autunno 2025 presenta la mostra Knock Knock Knock. Guardiani di ferro dalla collezione Cesati a cura di Alessandro Cesati e Fondazione Franco Maria Ricci. Dal 14 settembre 2025 e al 6 gennaio 2026, i visitatori saranno guidati alla scoperta di una collezione unica al mondo di picchiotti da porta, più comunemente conosciuti come battenti o batacchi.

A dialogare con i manufatti esposti saranno le immagini di porte ritratte dal fotografo Massimo Listri, a rafforzare l’idea che lega i battenti antichi al concetto di limite, passaggio o confine.

Una inedita “camera delle meraviglie”, carica di suggestioni e significati. Attraverso i testi di Stefano Salis – che accompagnano la mostra – si esplorerà il tema del “varco fisico” e “varco simbolico”: tema più che mai pertinente nel mondo di oggi, e allo scoccare dei 10 anni dall’apertura del Labirinto della Masone, esso stesso emblema di un continuo attraversamento tra interiorità e mondo esterno. Per qualche mese queste opere, sospese tra arte decorativa e mistero, popoleranno le sale del Museo che ospita la collezione d’arte di Franco Maria Ricci, l’editore visionario conosciuto in tutto il mondo per il suo amore per l’insolito, il meraviglioso, l’enigmatico e i percorsi meno battuti della Storia dell’Arte.

Insieme alle serrature e alle chiavi, i “picchiotti” sono oggetti di estrema complessità esecutiva, in cui vengono raggiunti i più alti livelli estetici nell’ambito della lavorazione del ferro, materiale nobilitato grazie alla sorprendente abilità di artefici – quasi sempre ignoti – capaci di forgiare pezzi unici in cui perizia esecutiva, funzionalità e alto valore simbolico si uniscono per creare vere e proprie opere d’arte. Non per caso nell’ambito del collezionismo di oggetti in ferro, i battenti da porta occupano da sempre un ruolo significativo con presenze di rilievo nelle più importanti raccolte pubbliche e private, come il Museo Le Secq des Tournelles di Rouen, il Victoria & Albert Museum di Londra, le Civiche Raccolte d’arte del Museo del Castello di Milano, ma anche numerose collezioni private americane ed europee, fra cui la celebre collezione Mylius.

I picchiotti in mostra fanno parte della collezione Cesati: 65 esemplari tutti in ferro, prodotti principalmente in Italia e in Spagna, ma anche in Francia, Austria e Germania, in un arco temporale compreso fra il XIV ed il XVIII secolo, selezionati da una raccolta molto più ampia, frutto di una lenta e attenta ricerca condotta negli ultimi cinquant’anni.

PODCAST

Quando mancano ormai meno di sei mesi all’inaugurazione delle Olimpiadi invernali Milano Cortina 2026, Regione Lombardia nell’avvicinamento a quello che il presidente Attilio Fontana non esita definire “uno degli appuntamenti più importanti della storia della nostra regione e, più in generale, dell’intero Paese”, propone una serie di podcast dedicati proprio ai Giochi olimpici.

Su Spotify e in video sul canale YouTube di Regione Lombardia, con il titolo ‘Ascolta la Lombardia’, sono disponibili i podcast ‘a cinque cerchi’, coordinati e condotti dal giornalista Giovanni Bruno. Sei episodi che danno voce ad alcuni grandi protagonisti dello sport con la possibilità di  ascoltare le testimonianze di Antonio Rossi, pluricampione olimpico, Simone Barlaam e Martina Caironi, fuoriclasse del panorama paralimpico mondiale. Poi, la coppia d’oro del pattinaggio su ghiaccio Sara Conti e Nicolò Macii, e, infine, la campionessa bergamasca di snowboard cross Michela Moioli. 

Il podcast ‘Ascolta la Lombardia’ rappresenta un’opportunità per scoprire storie di impegno, determinazione e successo.

Al di là dell’aspetto agonistico, l’iniziativa mira a valorizzare il legame tra il territorio lombardo e lo sport di alto livello, con uno sguardo rivolto a Milano Cortina 2026.

I sei episodi del podcast offrono una modalità unica per conoscere da vicino le storie e i volti dello sport italiano in vista delle Olimpiadi e Paralimpiadi invernali 2026, protagoniste in Regione Lombardia da Milano alle cime dello Stelvio, passando per Livigno e Bormio.