“Un nuova scoperta nel campo scientifico,
un primato mondiale ottenuto grazie ai ricercatori della nostra
sanità lombarda. A loro il mio plauso e la mia riconoscenza”.
Così ha dichiarato il vicepresidente e assessore alla Salute
Mario Mantovani, commentando il risultato ottenuto da alcuni
ricercatori del San Raffaele di Milano in relazione alle
modalità di sviluppo della malattia dell’epatite B.
RISULTATI DELLA RICERCA – Per la prima volta al mondo, infatti,
è stato possibile osservare in tempo reale il movimento dei
linfociti nei capillari del fegato e da lì i processi di
distruzione delle cellule infettate dal virus dell’epatite B. Si
tratta di una rivoluzione nelle modalità di studio della
patologia e delle conseguenti attività per la ricerca biomedica.
I risultati di tale ricerca, pubblicati sulla rivista ‘Cell’,
sono stati sviluppati nei laboratori di Luca Guidotti,
responsabile del laboratorio di Immunologia e vice-direttore
scientifico dell’IRCCS Ospedale San Raffaele e di Matteo
Iannacone, responsabile del laboratorio di Dinamica delle
risposte immunitarie del San Raffaele. Lo studio è stato
possibile grazie anche ad un importante contributo dell’European
Research Council.
SOSTENIAMO NOSTRI SCIENZIATI – “La migliore conoscenza dello
sviluppo della malattia epatica – ha aggiunto Mantovani –
consentirà certamente nel futuro di individuare nuove terapie
per sconfiggere questa malattia. E’ un contributo di cui andare
orgogliosi e che ci spinge nel sostenere ulteriormente la
preziosa opera dei nostri ricercatori e scienziati, che da
sempre fanno grande la sanità lombarda in Italia e nel mondo”.
(Ln)