SCI ALPINO

Livigno entra nella storia dello sport mondiale. Il 27 dicembre la località lombarda farà il suo esordio nella Coppa del Mondo di sci alpino maschile, ospitando per la prima volta una gara ufficiale del circuito iridato. La Federazione Internazionale di Sci e Snowboard (FIS) ha certificato l’eccellenza delle condizioni di innevamento, del fondo e dei requisiti di sicurezza della pista Tagliede–Li Zeta. Il tracciato è pronto ad accogliere un SuperG inedito, destinato a diventare uno dei simboli della stagione sportiva che conduce ai Giochi Olimpici Milano-Cortina 2026.

L’adrenalinica competizione degli ‘uomini-jet’ si svolgerà dunque sulle piste della ‘Regina delle nevi’, appellativo che Livigno ha conquistato nel tempo grazie alla qualità delle sue infrastrutture e alla vocazione sportiva del territorio. Il debutto in Coppa del Mondo rappresenta un traguardo storico che proietta la località ai vertici mondiali, anticipando l’appuntamento olimpico che vedrà la Valtellina protagonista.

All’evento sarà presente Federica Picchi, sottosegretario alla Presidenza di Regione Lombardia con delega a Sport e Giovani, che commenta: “Ringrazio Livigno per la sua capacità di rispondere nel breve termine a sfide complesse e per aver supportato Bormio, impossibilitata quest’anno ad offrire il suo territorio, che tornerà protagonista dal prossimo anno, ospitando nuovamente la Coppa del Mondo di sci alpino. Senza il grande sforzo di Livigno, gestito in maniera eccellente, imprenditoriale e pragmatica, la Lombardia avrebbe rischiato di perdere la presenza di questo grande evento sportivo”.

“La Regione da prova di un grandissimo gioco di squadra, tra le deleghe allo Sport e agli enti locali, la FIS, la FISI, i sindaci di Bormio e Livigno e la Fondazione Bormio – aggiunge Picchi, ringraziando sia il presidente Fontana che tutta la Giunta, in particolare il collega Massimo Sertori-. Una collaborazione pienamente coerente con i valori dello sport e che rispecchia il metodo di lavoro della Giunta regionale. La Lombardia, con la Valtellina, si conferma ancora una volta terra ideale per ospitare grandi eventi sportivi di calibro internazionale, con Livigno si appresta a entrare nella storia dello sci alpino. Con questo orgoglio e gratitudine per i territori di Valtellina, sarò presente il 27 alle gare”.

“Per quest’anno – conclude Picchi – il testimone della Coppa del Mondo di sci alpino passa, quindi, da Bormio, storica vetrina mondiale di questa disciplina sportiva con la sua tradizionale discesa libera e il SuperG, attualmente concentrata sugli ultimi preparativi per i Giochi Olimpici Milano-Cortina 2026, ma pronta a tornare a offrire il suo palcoscenico dal prossimo anno”.

APERTURE GRATUITE

Domani, sabato 20, e domenica 21 dicembre, in occasione delle festività Natalizie, nuove aperture speciali, con ingresso gratuito, del Belvedere ‘Silvio Berlusconi’ di Palazzo Lombardia.

Le torce olimpiche e paralimpiche di Milano Cortina 2026 in esposizione al 39° piano di Palazzo Lombardia con la possibilità di essere ammirate e fotografate da chi vorrà accedere.

“Un’altra bella occasione – commenta il presidente Attilio Fontana – per un’esperienza che continua a riscuotere un grande successo affermando il nostro 39° piano come luogo iconico di Milano”.

E, infatti, le prime aperture del mese di dicembre hanno fatto registrare un’affluenza record di oltre 11.000 visitatori.

In piazza Città di Lombardia, poi, con accesso gratuito, la giostra per i più piccoli e le mostre negli spazi N3 e IsolaSet (lato via Galvani) con opere, tra gli altri, di Lucio Fontana e Arnaldo Pomodoro.

Tutto ciò nella cornice della pista del ghiaccio coperta più grande della città.

OTTANTA ANNI

Celebrati a Palazzo Pirelli gli ottanta anni del Gruppo Lombardo Giornalisti Sportivi. La ricorrenza è stata celebrata dal sottosegretario alla Presidenza della Regione Lombardia con delega a Sport e Giovani Federica Picchi che ha portato i saluti e le congratulazioni anche del presidente Attilio Fontana. Presenti, tra gli altri anche il presidente e il vice presidente del Gruppo della Lombardia Pier Augusto Stagi e Francesco Ordine,  il vice presidente nazionale Gabriele Tacchini, il consigliere Stefano Gramegna e in rappresentanza dell’Associazione lombarda giornalisti Massimiliano Saggese.

Il 18 dicembre 1945 a Milano nasce il Gruppo Lombardo Giornalisti Sportivi con l’intento di creare una struttura organizzata a supporto di una categoria, quella del giornalismo sportivo, che stava acquisendo una importanza sempre maggiore. Milano, ancora una volta, precursore delle iniziative. Solo qualche mese dopo, infatti, viene alla luce l’Unione Stampa Sportiva Italiana, di cui il GLGS è delegazione lombarda che quindi, nella primavera del 2026 compirà anch’essa 80 anni. L’anima di quel Gruppo milanese insieme a Leone Boccali e Martino Voghi  e naturale primo presidente, fu Bruno Roghi, che sarebbe poi diventato anche il primo presidente dell’Ussi.

“L’associazionismo sportivo  – ha commentato Federica Picchi – è partito da Milano, dalla Lombardia, 80 anni fa, subito dopo la guerra. Anche in questo la nostra Regione ha fatto da traino all’Italia. Oggi questo importante anniversario ci racconta anche l’evoluzione dello sport, che è cambiato di pari passo con la società. Ma da sempre il giornalismo sportivo valorizza i territori, trasmette i valori educativi dello sport e costruisce una memoria collettiva fatta di impegno e partecipazione. Regione Lombardia ringrazia il Glgs per il contributo dato in questi decenni alla crescita della cultura sportiva della nostra comunità”.

“La Lombardia  – ha sottolineato – è casa di grandi discipline, società e infrastrutture sportive. I giornalisti sportivi ne sono le voci narranti, capaci di unire e coinvolgere cittadini di ogni età, rafforzando l’identità dei territori. Con questo spirito ci avviciniamo alle Olimpiadi Milano-Cortina 2026, quando i giornalisti sportivi avranno un ruolo fondamentale: raccontare questo evento globale con la loro competenza tecnica e con quell’adrenalina che terrà il mondo con il fiato sospeso”. 

TRIASSIC PARK

Nel cuore delle Alpi nella Valle di Fraele, tra Livigno e Bormio – luoghi che ospiteranno le gare delle prossime Olimpiadi Milano-Cortina – la storia ha fatto un inatteso e straordinario dono. Nel settembre scorso, un fotografo naturalista ha individuato su estese pareti di dolomia quasi verticali, camminate di dinosauri lunghe centinaia di metri, testimonianza di un passato che risale a oltre 200 milioni di anni fa. Le orme, conservate in ottimo stato nonostante l’altitudine, mostrano tracce di dita e artigli impresse su piane di marea alla fine del Triassico. L’area non è raggiungibile tramite sentieri, quindi per studiarle si dovranno impiegare droni e tecnologie di telerilevamento.

Le foto, le prove geo-paleontologiche e i video realizzati dal Nucleo Carabinieri ‘Parco dello Stelvio’ di Valdidentro sono presentati oggi per la prima volta durante la conferenza stampa a Palazzo Lombardia. Secondo le analisi del Museo di Storia Naturale di Milano e dell’Università di Bergamo, per conto del Parco Nazionale dello Stelvio, questo rappresenta il più importante giacimento di tracce fossili del  Triassico in Europa.

La scoperta assume un significato ancora più profondo perché avviene alla vigilia di un evento mondiale come le Olimpiadi. È come se la Storia stessa avesse voluto omaggiare il più grande evento sportivo globale, unendo passato e presente in un simbolico passaggio di testimone tra natura e sport. Questo straordinario capitolo viene raccontato dai protagonisti del ritrovamento e da chi ne ha certificato il valore scientifico. Saranno coinvolti anche coloro che avranno il compito di rendere queste testimonianze accessibili al pubblico, insieme alle Istituzioni impegnate nell’organizzazione delle Olimpiadi.

Domenica 14 settembre 2025, nel corso di un’escursione nella Valle di Fraele (Parco dello Stelvio) per fotografare cervi e gipeti, Elio Della Ferrera nota, con il binocolo, un versante roccioso che espone strati quasi verticali: quello che cattura la sua attenzione sono le numerose depressioni che percorrono
quegli strati in lungo e in largo. Alcune sono veramente grandi, fino a 40 centimetri di diametro, altre sono allineate in file parallele. Avendo a disposizione il resto della giornata, Elio decide di dare risposta, più da vicino, al dubbio che lo attanaglia. Risale faticosamente un ripido pendio e, raggiunta la base di uno degli affioramenti, si rende conto di trovarsi davanti a centinaia di orme fossili. Alcune mostrano chiare tracce di dita e di artigli: sono certamente impronte lasciate da grandi animali del passato.

Il giorno dopo, senza quasi chiudere occhio, Elio Della Ferrera telefona a Cristiano Dal Sasso, paleontologo del Museo di Storia Naturale di Milano, che già conosce per via di una collaborazione precedente, per confermare questa affascinante ipotesi. Viste comparire le prime foto sul cellulare, Dal
Sasso quasi non crede ai propri occhi: sono certamente orme di dinosauro, mai segnalate in precedenza. Nella stessa giornata la notizia di questa eccezionale scoperta viene comunicata alla Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Como, Lecco, Sondrio e Varese, responsabile
per la tutela dei beni paleontologici, che a sua volta informa la Direzione del Parco Nazionale dello Stelvio, nel cui territorio ricade l’area dei ritrovamenti.

Per delimitare l’area degli affioramenti e raccogliere le prime informazioni, la Soprintendenza costituisce un gruppo di lavoro chiedendo la collaborazione del Museo di Storia Naturale di Milano e del Parco Nazionale dello Stelvio, che prontamente si attivano. Il paleontologo del Museo di Milano fa un primo sopralluogo accompagnato dal Nucleo Carabinieri Parco-Valdidentro, dal personale scientifico del Parco e da Elio Della Ferrera, prima che la neve copra tutto. Poi coinvolge l’icnologo Fabio Massimo Petti (MUSE-Trento e Società Geologica Italiana), esperto in orme di dinosauro, e il geologo Fabrizio Berra (Dipartimento di Scienze della Terra “Ardito Desio”, Università degli Studi di Milano), esperto della geologia locale e già rilevatore della Carta Geologica d’Italia nell’area di Bormio.

L’analisi delle carte geologiche e delle pubblicazioni più recenti indica che le orme sono conservate in rocce dolomitiche del Triassico superiore, risalenti a circa 210 milioni di anni fa. Sulle Alpi Orientali, Dolomiti incluse, sono noti diversi siti con orme della stessa età geologica, ma queste si rivelano essere le prime orme dinosauriane scoperte in Lombardia e le uniche esposte a nord di una delle più importanti faglie delle Alpi, la Linea Insubrica.

ECCEZIONALE

 “Una scoperta davvero eccezionale. Un regalo che la storia fa alle Olimpiadi e alle Paralimpiadi”. Così il presidente della Regione, Attilio Fontana, a Palazzo Lombardia, in apertura della conferenza stampa di presentazione ‘Triassic Park: migliaia di orme di dinosauri scoperte nel Parco Nazionale dello Stelvio’.

“La testimonianza di un passato che risale a oltre 200 milioni di anni fa – spiega il governatore – e che evidenzia come, nel cuore delle Alpi, tra Livigno e Bormio, siano conservate le tracce di dita e artigli di dinosauri impresse su piane di marea alla fine del Triassico”.

SPORT TOURISM

 ‘Sport Tourism Award 2026’ è il progetto della Camera di Commercio di Varese  che in collaborazione con la Fondazione Varese Welcome è impegnata ad investire nell’attrazione e nella promozione di eventi sportivi internazionali, riconoscendone le significative ricadute turistiche e territoriali. Al Centro Congressi Ville Ponti di Varese, il convegno per fare il punto della situazione con l’assessore regionale al Turismo, Marketing territoriale e Moda Debora Massari. Presenti anche  i sottosegretari alla Presidenza della Regione Lombardia Federica Picchi (Sport e Giovani) e Raffaele Cattaneo (Relazioni internazionali ed Europee).

“Quello di Varese – ha evidenziato l’assessore Massari – è un modello virtuoso reso possibile anche grazie all’azione della Varese Sport Commission e di Fondazione Varese Welcome, capaci di attrarre eventi internazionali e registrare un +10% di presenze nel 2025”.

“Gli eventi sportivi – ha ribadito  –  non sono solo competizioni ma occasioni per rafforzare la reputazione dei territori, ampliare l’offerta turistica e creare esperienze autentiche”.

Il legame sport e turismo  è stato anche l’argomento su cui è intervenuta Federica Picchi.

“Il turismo sportivo  – ha sottolineato Picchi – è uno dei settori a più alta crescita in Italia con un ruolo decisivo nella competitività dei territori. La Lombardia è protagonista in questa evoluzione: dagli sport outdoor ai grandi eventi internazionali, fino al percorso verso Milano-Cortina 2026, che vede Varese contribuire con progettualità e competenze riconosciute”.

Sull’importanza della promozione del turismo nel territorio di Varese , anche in vista delle prossime Olimpiadi invernali è intervenuto il sottosegretario Cattaneo.

“Questa  – ha puntualizzato Cattaneo – è  un’importante occasione per promuovere il territorio di Varese come sede di grandi eventi sportivi, un risultato che va riconosciuto alla Camera di Commercio e, più in generale, a tutte le istituzioni, che hanno lavorato con grande determinazione ottenendo risultati significativi. È anche l’opportunità per ricordare che lo sport è un formidabile attrattore di presenze internazionali: non solo per gli atleti, ma anche per i loro accompagnatori, con evidenti benefici per il territorio grazie a un flusso turistico aggiuntivo”. 

CULTURA

Presentato alla Biblioteca ‘Tremaglia’ di Palazzo Lombardia il progetto ‘Astratto Digitale’, dedicato alla valorizzazione della collezione astratta del Museo ‘MAGA’ di Gallarate (Varese) e realizzato con il sostegno di Regione nell’ambito della misura InnovaCultura. Tra le principali azioni del progetto figura la seconda stagione di ‘Alfabeto del Contemporaneo’, una serie di video-documentari dedicati ai linguaggi contemporanei del Museo in onda da stasera alle ore 21.05 su Sky Arte, fino al 20 dicembre.

Alla conferenza stampa di presentazione è intervenuta l’assessore regionale alla Cultura Francesca Caruso, e, tra gli altri, anche i curatori del progetto Emma Zanella e Alessandro Castiglioni, rispettivamente direttore e vicedirettore del Museo ‘MAGA’ di Gallarate.

“Questo progetto – ha affermato l’assessore regionale alla Cultura, Francesca Caruso – conferma la qualità del lavoro che il MAGA porta avanti insieme a Sky e ai partner coinvolti. Regione Lombardia sostiene questo percorso attraverso la misura InnovaCultura che promuove strumenti digitali capaci di ampliare l’esperienza dei visitatori e di valorizzare in modo innovativo il patrimonio museale e culturale”.

Il progetto ‘Astratto Digitale’, realizzato da Craon e Storyville, vuole rinnovare le modalità di racconto e fruizione dell’arte moderna e contemporanea, valorizzando uno dei nuclei più significativi del patrimonio del ‘MAGA’ di Gallarate – dal movimento ‘Arte concreta’ alla ‘Pittura analitica’ fino alle più recenti declinazioni dell’astrazione – attraverso strumenti digitali e contenuti multimediali.

Tra le iniziative spicca ‘Alfabeto del Contemporaneo’, una serie di sei video-documentari dedicati ai linguaggi contemporanei di autori emergenti. Nata dalla collaborazione tra il Museo ‘MAGA’ e Sky Arte, la seconda stagione del progetto sarà trasmessa in televisione da lunedì 15 a sabato 20 dicembre. Le puntate saranno trasmesse anche in streaming su NOW e in modalità gratuita sulla pagina web di Sky Arte.

PARALIMPIADI

“Le Paralimpiadi non sono soltanto una celebrazione sportiva: sono un indicatore della qualità di una Regione, un’occasione unica per misurare la nostra capacità di essere competitivi, accoglienti e moderni.  Così il sottosegretario alla Presidenza di Regione con delega a Sport e Giovani, Federica Picchi, oggi in occasione dell’evento ‘CIP e RAI fanno squadra per Milano Cortina 2026’, trasmesso in diretta su Rai Sport e dedicato al ruolo centrale della comunicazione e delle istituzioni nel percorso verso le Paralimpiadi Invernali 2026. L’appuntamento, che ha raccolto i massimi rappresentanti del sistema paralimpico e olimpico italiano, ha aperto una finestra decisiva sull’eredità sportiva, culturale e territoriale che i Giochi lasceranno al Paese e in particolare alla Lombardia.

All’incontro sono intervenuti Marco Giunio De Sanctis,  presidente CIP, Giovanni Malagò, presidente della Fondazione Milano Cortina,  e il ministro per la Disabilità, Alessandra Locatelli.

Nel corso del primo panel, intitolato ‘Milano Cortina 2026: Visione, Sfida e Valori Paralimpici’  Picchi ha sottolineato che “la Lombardia è parte di un progetto pilota internazionale, SKI ABILITY, volto a valutare e migliorare l’accesso agli impianti e ai servizi dei comprensori sciistici. La vera eredità non sarà ciò che costruiremo per i Giochi, ma ciò che resterà dopo: impianti più accessibili, come quelli che abbiamo stimolato grazie al nostro bando impianti da oltre 100 milioni di euro dove una forte premialità è data dall’abbattimento di barriere architettoniche; comunità più consapevoli, come quelle che stimoliamo supportando le realtà sportive che si occupano anche di fragilità sociale; giovani più coinvolti come coloro che stimoliamo con il nostro bando Giovani Smart, che prevede un forte incentivo alle realtà giovanili che si occupano anche di disabilità; in sintesi un sistema sportivo più forte”.

La mattinata ha visto anche il lancio del nuovo spot RAI dedicato ai Giochi Paralimpici e un approfondimento sul ruolo della comunicazione nel valorizzare l’energia degli atleti e l’impatto sociale dell’evento. Grande partecipazione ha suscitato inoltre il momento dedicato alla squadra paralimpica azzurra, con gli atleti di hockey para ice e curling in carrozzina protagonisti di mini-interviste e di una dimostrazione tecnica che ha concluso la diretta.

L’appuntamento odierno ha confermato come la Lombardia sia non solo uno dei principali teatri sportivi di Milano Cortina 2026, ma soprattutto un laboratorio di innovazione per l’accessibilità e per la diffusione della cultura paralimpica. Un percorso in cui istituzioni, atleti, media e territori stanno lavorando insieme per lasciare un’eredità che vada ben oltre.

UNESCO

“Il riconoscimento Unesco alla cucina italiana dà ulteriore valore a un patrimonio unico e a un sistema che ogni giorno genera lavoro, qualità e attrattività. È una notizia importante perché mette al centro ciò che l’Italia sa fare meglio: trasformare prodotti, competenze e tradizioni di una delle massime espressioni della nostra cultura riconosciuta in tutto il mondo”. Lo ha detto l’assessore regionale alla Cultura, Francesca Caruso, commentando la decisione di inserire la cucina italiana tra i patrimoni culturali immateriali dell’umanità.

“Un risultato storico – aggiunge – che per la Lombardia significa rafforzare il lavoro di migliaia di imprese, comunità e associazioni che tengono viva una filiera fatta di produzione, ristorazione e cultura del territorio. Le nostre eccellenze rappresentano un motore economico e identitario che oggi, grazie a questa decisione, riceve un riconoscimento internazionale di enorme valore, da continuare a valorizzare. Un risultato che rafforza il nostro impegno anche nella promozione culturale del territorio lombardo, un esito positivo reso possibile grazie alla collaborazione e al lavoro del Governo che ha creduto in questa candidatura”.

MUSEO 2026

Il Museo Bagatti Valsecchi ha presentato il Public Program 2026. La ricca programmazione culturale, che abbraccia tutte le arti, prende il via da febbraio con la grande mostraDepero Space to Space. La Creazione della Memoria, cardine di tutta la programmazione annuale della Casa Museo.

L’attività istituzionale del Museo, supportata da Regione Lombardia e dal Comune di Milano, è sostenuta dalla Maison Gianvito Rossi, main sponsor del Museo, da Banca Patrimoni Sella & C., Altemasi Trentodoc, Scavia e Valverde.

Fortunato Depero negli anni Quaranta del Novecento scrive “Lasciatemi almeno mezz’ora giornaliera per vedere, guardare, per rivolgere il pensiero, la mente alle cose nostre, alla nostra realtà, alla nostra arte, alle nostre ideologie che ci riempiono l’animo di ardore, di emozione, di orgoglio e di meraviglia…”.

L’espressione dell’artista futurista “Lasciami mezz’ora per vedere”, che evoca il tempo necessario per osservare ciò che ci circonda, comprendere la realtà e lasciarsi sorprendere dall’arte, è stata scelta come titolo per la quinta edizione della rassegna di Stasera al Museo. Come sottolinea il Direttore Antonio D’Amico, «L’intento è quello di esortare i visitatori a guardare oltre l’immediato, pianificando con cura l’orizzonte delle scelte per riflettere sulla storia, sull’interiorità e sulle emozioni che attraversano l’esperienza umana, come recita il motto “Respice finem” – rivolgiti al fine – una massima latina mutuata da Petrarca e incisa nel Salone d’Onore del Museo».

Infatti, «I Bagatti Valsecchi – ricordaCamilla Bagatti Valsecchi, Presidente della Fondazione – sono stati spesso riconosciuti per il loro approccio meditato, per quella lentezza attenta che rifiuta l’immediatezza come unica misura possibile. In questo, la loro storia incontra naturalmente le parole di Depero, che rivendicava “almeno mezz’ora giornaliera per vedere, guardare…”. Un invito a ritrovare il tempo dell’osservazione e della meraviglia, necessario per comprendere davvero ciò che ci circonda».

Il Museo Bagatti Valsecchi punta a riflettere sul Novecento e sulla nostra contemporaneità con una programmazione stimolante che dal Futurismo raggiunge gli esiti delle post-avanguardie. Il 2026 si annuncia come un anno dinamico e ricco di appuntamenti: dopo la grande mostra Depero Space to Space. La Creazione della Memoria, sono previste altre due esposizioni: Bertozzi & Casoni. Eterne e fragilipresenze porterà al museo la ceramica iperrealista del duo emiliano, mentre Trama e ordito: tra Pistoletto, Buren e Boetti. Capolavori d’arte contemporanea dalla collezione Canclini presenterà i grandi maestri delle post-avanguardie come Buren, Boetti, Kounellis, Pistoletto e Warhol. Un invito a vivere il museo come luogo di dialogo tra epoche diverse, dove la storica dimora ottocentesca dei fratelli Bagatti Valsecchi diventa scenario di una sorprendente indagine sulla modernità e sul contemporaneo.

Nel 2026 il Museo invita il pubblico a concedersi mezz’ora anche per vivere gli appuntamenti della quinta edizione di Stasera al Museo, con due nuove produzioni teatrali; gli aperitivi futuristi del ViBiBar Depero; i Tea Talks, le conversazioni d’arte all’ora del tè che nella terza edizione si ispirano ai fermenti culturali di metà Novecento; e le conferenze del progetto Museo oltre i confini nelle biblioteche milanesi. Completa il programma un ricco calendario di visite guidate, visite teatralizzate e laboratori per tutte le età, dedicati alla collezione permanente e alle mostre temporane