E’ uno dei più antichi percorsi di scambio
storico e culturale tra Italia e Svizzera. La Via Regina
Lariana, itinerario pedonale da Como a Sorico, torna a essere
fruibile dai suoi abitanti e dai turisti grazie al progetto
finanziato nell’ambito del Programma di cooperazione
transfrontaliera Italia – Svizzera 2007 – 2013 (Interreg) che ha
visto coinvolti, tra gli altri, il Politecnico di Milano, Polo
Territoriale di Como, Fondazione Politecnico di Milano,
Associazione Iubilantes e Supsi (Scuola universitaria
professionale della Svizzera italiana).
L’evento, in cui sono stati presentati i risultati del progetto
(www.viaregina.eu), si è svolto a Palazzo Pirelli in Regione
Lombardia. Tra i relatori, Massimo Garavaglia, assessore
regionale all’Economia, Crescita e Semplificazione, e Maria
Antonia Brovelli, prorettrice del Polo di Como.
Da oggi l’antico percorso pedestre, di circa 110 chilometri,
sarà percorribile con nuove strumentazioni sia tecnologiche, sia
tradizionali, che permetteranno di riscoprire le potenzialità
culturali e turistiche del territorio. Attraverso la sinergia
delle competenze di esperti di itinerari culturali, ingegneri
geomatici, associazioni e Istituzioni, progettisti del
paesaggio, architetti e designer, il cammino è stato rilevato e
valorizzato nei suoi punti critici, sino a raggiungere una
continuità di percorso.
L’antica Via Regina, sviluppatasi sulla sponda occidentale del
Lario, è una via di comunicazione transalpina antichissima,
documentata sin dall’età romana. Insieme alla Via Francisca e
alla Via Spluga italo-svizzera costituisce un fondamentale
sistema di collegamento transalpino di mobilità dolce, di cui
sino a oggi non si sono colte le potenzialità di sviluppo.
NOVITÀ DEL PROGETTO – La conoscenza e fruizione del territorio
sarà favorita dall’uso dei geoportali ,che permettono di
navigare e percorrere il cammino tramite pc o dispositivi
mobili. Le nuove possibilità di visualizzazione multimediale e
realtà aumentata contribuiranno a potenziare la percezione di
immersività, fornendo al camminatore un’esperienza molto più
ricca ed emozionale. Gli innovativi GIS partecipati hanno
permesso lo sviluppo di un’applicazione che permetterà ai
cittadini, escursionisti e turisti la possibilità di trasmettere
dati su quanto di interessante appare loro durante il cammino:
edifici storici, monumenti, punti panoramici ma potranno anche
inviare segnalazioni di rischi o interruzioni. Durante il
progetto è stato compiuto un minuzioso lavoro di raccolta dati,
poi elaborati con una nuova forma di mappatura, detta di
geocrowd-sourcing territoriale. Queste applicazioni innovative
hanno consentito di rilevare e archiviare informazioni in
un’ottica di conservazione di questi beni culturali. Agli
strumenti tecnologici si sono affiancati quelli tradizionali:
guide cartacee, segnaletica, punti di informazione sul cammino.
“Il progetto ‘I cammini della Regina’ ha saputo sviluppare
prodotti concreti, sia tradizionali, sia digitali, che
contribuiscono alla valorizzazione, economico-turistica, ma
anche alla conservazione del territorio – precisa Maria Antonia
Brovelli, prorettrice del Polo di Como -. L’approccio di turismo
dolce (slow turism) porterà a privilegiare una fruizione non
invasiva del territorio e nello stesso tempo contribuirà al
monitoraggio dello stesso, tramite il contributo di cittadini e
appassionati di percorso”.
“Grazie alle collaborazioni e sinergie attivate in questo
progetto abbiamo potuto creare modelli e metodi innovativi volti
alla valorizzazione del patrimonio naturale, geologico, storico
ed artistico che caratterizzano il nostro territorio – dichiara
Massimiliano Cannata, professore Supsi in Ingegneria geomatica
-. Solo grazie alla conoscenza è infatti possibile osservare il
territorio con uno sguardo diverso, volto alla comprensione e
rispetto dei luoghi visitati, all’apprezzamento dei dettagli ed
alla conservazione dei valori e della cultura. Al di là quindi
degli ottimi risultati tecnologici conseguiti, questo progetto
ha posto le basi per lo sviluppo di un turismo culturale
sostenibile nella nostra regione”.
“Questo progetto unisce la riscoperta di un patrimonio storico,
paesaggistico e culturale come la Via Regina alle più moderne
tecnologie e innovazioni, creando così un connubio virtuoso a
beneficio di tutti”, commenta Massimo Garavaglia, assessore
all’Economia, Crescita e Semplificazione di Regione Lombardia,
che prosegue: “Escursionisti e turisti potranno, grazie
all’applicazione realizzata sfruttando i GIS partecipati,
collaborare, inviando le informazioni che ritengono più
interessanti riguardo a ciò che hanno incontrato lungo il loro
cammino, come edifici storici o punti panoramici, rendendo
l’esperienza della Via Regina un ottimo esempio di come, grazie
alle tecnologie attuali, si possa valorizzare e riscoprire il
nostro passato”.
Il progetto ha avviato sinergie importanti con altre realtà. In
particolare una collaborazione con il progetto Interreg ‘Il
paesaggio culturale alpino su Wikipedia’, che mira alla
creazione di informazioni di carattere turistico e culturale.
Sul versante svizzero il progetto è stato allineato con ‘Ticino
Turismo’, che prevede la promozione di itinerari a piedi nel
Canton Ticino. Sul territorio italiano si sta creando
un’importante sinergia con il progetto della Via Spluga e Via
Francisca, considerate come un continuo della Via Regina.
I PARTNER DEL PROGETTO – I partner de ‘I cammini della Regina –
Percorsi transfrontalieri leati alla Via Regina’ sono: il
Politecnico di Milano, Polo Territoriale di Como (capofila),
Fondazione Politecnico di Milano, Associazione Iubilantes, SUPSI
(Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana)
Comune di Cernobbio, Comunità Montana Lario Intelvese, Comunità
Montana Valli del Lario e del Ceresio, Consorzio Frazioni Corti
Acero (MUVIS), Museo della Via Spluga di Campodolcino,
Università degli Studi di Pavia. (Ln)