“Cultura, identità ed economia sono i tre
pilastri su cui poggerà il dibattito attorno al cibo a Expo. Il
cibo ovunque è cultura, identità ed è soprattutto per noi
economia. Tre principi fondanti attorno a cui abbiamo immaginato
il confronto. Perché il nostro sistema agroalimentare lombardo,
il più sviluppato in Europa, continua a crescere nonostante la
crisi (+1,3 per cento dal 2013 a 2014 e un 3 per cento in più di
export, nello stesso periodo), anche se questo non ci ha messo
al riparo dalla crisi, si è impoverita la capacita di produrre
margine i produttori primari. Crediamo che il cibo sia valore
comune denominatore di tre elementi”. Lo ha detto l’assessore
regionale all’Agricoltura Gianni Fava, intervenendo, oggi,
all’evento ’30 giorni a Expo 2015′, organizzato in
collaborazione con il quotidiano ‘Il Giorno’.
LOTTA ALLA CONTRAFFAZIONE CARDINE DIBATTITO – “Buona parte di
quello che si è detto in questi anni è stato legato al cibo – ha
detto Fava -. Al di là degli obiettivi ambiziosi come la lotta
alla fame, noi abbiamo più concretamente introdotto il tema
della contraffazione, come elemento cardine del dibattito a
Expo. Focalizziamoci, allora, sul tema della difesa del nostro
agroalimentare che per noi è elemento di cultura, identità e
autonomia”.
NOI CAMPIONI DI BIODIVERSITÀ – “Il nostro è campione di
biodiversità riconosciuto in tutto il mondo – ha osservato
l’assessore -, il cibo viene declinato in tanti modi, che altri
si sognano. Abbiamo un’occasione irripetibile, è evidente: tutto
il mondo guarda a noi, perché si parla di cibo, dunque dovremo
affrontare il tema di come nutrire meglio il pianeta. Perché
garantiamo sicurezza alimentare, grazie ai controlli, e di
questi atout se ne sono accorti anche quei Paesi che
consideravano questi temi, fino a qualche tempo fa, superflui”.
APERTI ALLE CONTAMINAZIONI – “Siamo pronti quindi a lanciare un
messaggio positivo, che possa lasciare eredità positive: siamo
talmente convinti di ciò, che non temiamo contaminazioni.
Dobbiamo misurarci con tutti, anche con quelli che consideriamo
migliori. Siamo talmente favorevoli alla contaminazione, perché
non abbiamo timore verso nessuno e vogliamo confrontarci.
Abbiamo molto da insegnare perché facciamo cibo buono e di
qualità. Se questa è la nostra base di partenza, Expo sarà un
successo. L’obiettivo è ridare alla nostra economia identità,
cultura e autonomia. Tutela e promozione devono diventare gli
obiettivi della politica e mi auguro che dentro Expo ci sia
spazio per il dibattito su questi temi”. (Ln)