La capacita’ di valorizzare il capitale
umano e il fare sistema tra universita’, ricerca e impresa. Sono
queste, secondo l’assessore regionale all’Universita’, Ricerca e
Open Innovation Mario Melazzini, i punti di forza del nuovo
Campus universitario di Lodi di cui oggi e’ stata posata la prima
pietra.
CAMPUS GRANDE OPPORTUNITA’ DI CRESCITA – “Questo Campus – ha
detto Melazzini – rappresenta il risultato di questa
combinazione, che andra’ a innescare un circolo virtuoso di
crescita. Un Campus, infatti, non solo aumenta l’offerta e la
vivibilita’ di un centro cittadino, ma e’ anche un’occasione
importante per tutto tessuto economico e sociale del territorio.
Ci aspettiamo molto vantaggi: piu’ conoscenza, piu’ competenze,
piu’ ricerca e piu’ possibilita’ di creare reti sinergiche di
innovazione e sviluppo.
UN PO’ DI STORIA – Il Campus poggia su un Accordo di programma
sottoscritto tra Regione Lombardia, Universita’ degli studi di
Milano, Isu, Comune, Provincia e Camera di Commercio di Lodi,
nel 2009. Il cuore dell’atto e’ quello di trasferire, dopo 224
anni, la Facolta’ di Veterinaria da Milano a Lodi. Oggi e’ stata
posata la prima pietra di quello che sara’ il nucleo principale
dell’opera. L’operazione ha un costo di 57 milioni di euro, gia’
interamente disponibili. E gia’ dall’anno accademico 2017-2018 i
circa 2500 studenti di Medicina veterinaria (corso di laurea a
ciclo unico, tre lauree triennali di primo livello e due master
biennali) potranno studiare nel nuovo Polo che l’architetto
giapponese Kengo Kuma ha immaginato come una sorta di cascina
‘high tech’, che si integra pero’ alla perfezione con la campagna
circostante.
IN LOMBARDIA 17.000 STUDENTI FUORI SEDE – La portata di questa
iniziativa rientra in un percorso piu’ vasto di politiche
universitarie portate avanti da Regione Lombardia. “Il nostro
sistema – ha ricordato Melazzini – garantisce un’ampia gamma di
opportunita’ in termini di qualita’ e di tipologia dell’offerta.
Il nostro sistema universitario, infatti, attrae 40.000 studenti
da altre regioni d’Italia e d’Europa, pari al 17 per cento degli
studenti”.
Davanti a una richiesta di questo tipo, Regione Lombardia non e’
rimasta indifferente e si e’ dunque impegnata a cofinanziare
importanti interventi di edilizia universitaria.
QUESTO POLO SIA PUNTO DI RIFERIMENTO INTERNAZIONALE – “E lo
abbiamo fatto – ha concluso Melazzini -, perche’ questo per noi
significa rendere il nostro sistema accademico sempre piu’
attraente, proprio partendo da investimenti concreti sul
capitale umano. Perche’ questo non solo e’ una leva essenziale di
sviluppo, ma anche un modo di proiettare il polo lombardo di
ricerca e innovazione tra le capitali universitarie
internazionali”. (Lnews)