“Come prima regione agroalimentare
italiana, abbiamo sempre piu’ bisogno di chi con noi riesce a
sostenere questo grande comparto agricolo, che da’ ancora lavoro
nella nostra regione a decine di migliaia di persone. Golosaria
ha sposato, con noi, questa filosofia e ci ha permesso come
Regione di arrivare a incontrare un pubblico molto vasto. Le
presenze di stamane lo dimostrano”. Lo ha spiegato l’assessore
regionale all’Agricoltura Gianni Fava, intervenendo oggi a Mico
Milano Congressi all’edizione 2017 de “Il GattiMassobrio 2017”,
nell’ambito di ‘Golosaria’, con la premiazione dei migliori
ristoranti italiani di qualita’.
I NUMERI DI UN GRANDE SUCCESSO – I 706 campioni dell’eccellenza
italiana a tavola – 450 ‘radiosi’ e 256 ‘corone’ – sono stati
premiati oggi da Marco Gatti e Paolo Massobrio, protagonisti e
artefici del successo di una manifestazione sempre piu’ in
crescita. Una edizione, quella della guida 2017, che annovera in
totale 2.415 indirizzi divisi in 1.224 ristoranti, 433 trattorie
definite ‘di lusso’, 503 trattorie, 62 pizzerie, 121 aziende
agrituristiche, 20 vinerie, 41 locali polifunzionali, 3 negozi
particolari e 5 cantine con ristoro. Giunta alla undicesima
edizione, e caratterizzata da oltre 300 espositori, 10 cucine di
strada e 90 eventi tra talk, show cooking, wine tasting, master
e lab, Golosaria si chiude oggi negli spazi del Mico Milano
Congressi.
MILANO MA NON SOLO – “Milano si conferma la piazza con i
migliori ristoratori nazionali, e non solo – ha ricordato Fava
-. Fuori Milano c’e’, pero’, la grande cucina del territorio, per
certi versi superiore alla metropoli: non a caso il Cremonese
riesce ad avere una buona affermazione con una decina di nomi
che entrano in questa guida anche se potrebbero essere molti di
piu'”. Da 10 si potrebbe arrivare a 15, 16 locali di grandissima
tradizione, che stanno in periferia, nella Bassa. Luoghi che
hanno dato il massimo alla tradizione economica di questo paese,
sicuramente a quello lombardo”.
IN LOMBARDIA TANTE AREE MERITANO ATTENZIONE – “Ci sono
sicuramente realta’ nell’area del Casalasco Viadanese e del
Cremasco che meritano maggior attenzione: sara’ mia cura
sollecitare gli autori della guida per la prossima edizione.
Sono certo che la presenza della grande cucina del territorio
del Cremonese, del Cremasco e del Basso mantovano, in quell’area
ideale che sta sopra il Po e di qua e di la’ dell’Oglio va
rafforzata perche’ c’e’ la maggior distintivita’ territoriale. Noi
lavoreremo in tal senso, perche’ la competizione in Lombardia e’
serrata: si alzano sempre piu’ il livello e la consapevolezza che
questo e’ uno dei migliori territori al mondo per produzione e
promozione di cibi di qualita’”.
TRADIZIONE E QUALITA’ DIVENTANO ELEMENTI DI MODERNITA’ – “Allo
stand di Regione Lombardia – ha spiegato l’assessore – anziche’
limitarci a distribuire materiale informativo abbiamo scelto di
ospitare a turno grandi produzioni distintive territoriali. Oggi
abbiamo assaggiato i ‘Principi delle Orobie’, grandi formaggi
realizzati grazie a razze bovine in via di estinzione, fatti con
modalita’ antiche ma con un occhio al futuro. Prodotti unici
fatti da animali alimentati solo con fieno e sempre piu’
apprezzati da un certo consumatore. L’antica tradizione delle
nostre montagne lombarde torna, dunque, a essere elemento di
grande modernita’. Oggi il consumatore chiede prodotti moderni, e
paradossalmente non sono quelli prodotti in grande quantita’. Noi
siamo per riscoprirli, sostenerli e spingerli verso un mercato
sempre piu’ esigente e disposto a pagare il giusto per le cose
buone”.