“Desidero ringraziare Lara Magoni ed
esprimere tutta la mia soddisfazione per la presentazione di
questa Proposta di legge, con cui vogliamo facilitare e tutelare
il rapporto di affezione con i nostri animali domestici, ormai
diventati parte integrante della nostra vita e della nostra
famiglia”. Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia
Roberto Maroni, commentando la presentazione della Proposta di
legge – dal titolo ‘Modifiche alla Legge regionale 30 dicembre
2009, n.33 Testo Unico delle leggi regionali in materia di
Sanità’ – Capo II ‘Norme relative alla tutela degli animali
d’affezione e prevenzione del randagismo”, questa mattina, a
Palazzo Pirelli.
IN LOMBARDIA 1,2 MLN DI CANI – “Pensate – ha proseguito Maroni,
commentando il documento che reca come prima firma quella del
consigliere regionale Lara Magoni e vede come co-firmatario il
vice presidente e assessore regionale di Regione Lombardia Mario
Mantovani – che qui, in Lombardia, dove vige l’obbligo di
registrarli, abbiamo 1,2 milioni di cani, a dimostrazione di
quanto è intenso il rapporto che ci lega con i nostri animali a
quattro zampe”.
RENDERE OMOGENEO INTERVENTO PUBBLICO IN MATERIA – “Plaudo quindi
a questa Proposta di legge – ha ribadito il presidente -, che
vuole rendere ancor più omogeneo l’intervento pubblico nel
complesso scenario della protezione degli animali da compagnia e
vuole semplificare tale rapporto, rimuovendo divieti che rendono
difficile vivere con il proprio animale, ampliando per esempio
le possibilità di accesso con i cani nei luoghi pubblici,
comprese le strutture residenziali e semi-residenziali, quelle
ospedaliere, pubbliche e private regionali, accreditate anche
dal Servizio sanitario regionale”.
DIRITTI E DOVERI – “Nuovi diritti – ha sottolineato Maroni -, ma
anche maggiori doveri e controlli e conseguenti sanzioni, per
tutelare gli animali stessi, per sconfiggere il fenomeno
dell’abbandono e del randagismo, dello sfruttamento dei cani per
l’accattonaggio o ancora i maltrattamenti, impedendo ad esempio
di tenere i cani legati ad una catena in condizioni se non dove
ricorrano precise esigenze. Mi complimento, quindi, con Laura
Magoni e gli altri firmatari, anche per il fatto che questo
Progetto di legge sensibilizzerà i proprietari verso una
corretta e responsabile conduzione dell’animale nei luoghi
pubblici, garantendo l’incolumità delle persone, il rispetto
degli animali stessi e un maggiore senso civico a vantaggio
della collettività e del bene pubblico”.
ACCESSO A SPAZI PUBBLICI E LIMITATO USO CATENE – Tra i punti
qualificanti della proposta, la possibilità di accesso a tutte
le aree pubbliche e di uso pubblico, nonché di fruire di tutti i
mezzi di trasporto pubblico operanti nel territorio regionale e
il divieto di utilizzo della catena o di qualunque altro
strumento di contenzione similare, salvo che vi siano ragioni
sanitarie documentabili e certificate dal veterinario curante o
per misure urgenti e solamente temporanee di sicurezza.
FERMARE ACCATTONAGGIO – Il Progetto di legge si pone inoltre
l’obiettivo di fermare l’accattonaggio con cani o altri animali
e di una migliore regolamentazione dell’obbligo di
identificazione. (Ln)