TRIPLETTA

“Un vero e proprio capolavoro! Fantastiche le fiorettiste azzurre che stupiscono il mondo conquistando oro, argento e bronzo. Bellissimo che tutto ciò avvenga in Lombardia”. Così il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, commenta la tripletta messa a segno ai Mondiali di Scherma di Milano da Alice Volpi che conquista l’oro nel fioretto femminile battendo Arianna Errigo nella finale tutta italiana. Medaglia di bronzo per Martina Favaretto a completare un podio interamente azzurro.

MILANO CAPITALE

“L’articolo di Anna Murphy apparso oggi sul Times ‘The Italian look – there’s no better style for the summer’ è solo l’ennesima testimonianza del ruolo indiscusso tributato alla moda italiana a livello internazionale. Uno stile unico e inconfondibile, fatto non solo di grandi marchi, ma anche di aziende manifatturiere di nicchia che si distinguono per qualità, artigianalità e attenzione ai dettagli, secondo la migliore tradizione del Made in Italy”.

Così l’assessore a Moda, Design e Marketing territoriale di Regione Lombardia, Barbara Mazzali, commenta l’articolo apparso oggi sul prestigioso quotidiano britannico che celebra lo stile italiano, uno stile fatto di abiti freschi e femminili, in lino o cotone, con gonne ampie ma ben strutturate in vita, a stampa floreale, maiolica o animalier, abbinate a camice o t-shirt tinta unita, sandali gioiello o in cuoio e borse in paglia. Un’eleganza che non cede alla comodità delle ciabatte di gomma e che non arretra neppure di fronte alle temperature torride dell’estate 2023.

“La Lombardia è la patria del sistema moda italiano – aggiunge Mazzali – con Milano che è la capitale indiscussa del fashion e con aziende e poli produttivi equamente distribuiti su tutto il territorio regionale. La Camera nazionale della Moda, con sede nel capoluogo lombardo, aggrega 230 brand che danno lavoro a oltre 60.000 imprese della filiera, con il 75% del fatturato prodotto in Lombardia. Il sistema-moda regionale – conclude l’assessore – produce un giro d’affari di circa 26 miliardi di euro, frutto del lavoro di oltre 28 mila imprese. La moda è la seconda industria del Paese e ‘abita’ a Milano e in Lombardia, un comparto che Regione sostiene con Bandi e iniziative”.

OLIMPIADI

“I lavori per le Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026 proseguono secondo i nostri programmi. Tutti i soggetti seduti al Tavolo operano con spirito assolutamente costruttivo e collaborativo. Un’azione basata sulla compattezza e sulla consapevolezza di dover centrare un obiettivo storico”. Così il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, oggi a Milano, a margine del Consiglio Nazionale del Coni.

“Noi, come Regione – ha aggiunto il governatore – continuiamo a investire sui ‘grandi eventi’ che, oltre a garantire una forte attrattività nel mondo dello sport, diventano un volàno eccezionale per il turismo e più in generale per il sistema economico-produttivo lombardo”. “Manifestazioni come i Mondiali di Scherma in corso in questi giorni a Milano – ha concluso Fontana – sono da considerarsi ‘prove’ importanti in vista di quello che ci attende nel 2026 con le Olimpiadi invernali Milano-Cortina: avremo gli occhi di milioni persone puntati su di noi e mostreremo loro il valore e la bellezza della Lombardia”.

MONDIALI SCHERMA

“L’ennesimo e importante ‘grande evento’ che conferma la capacità organizzativa del nostro territorio. Ancora una volta, Governo, Regione, Comune e Coni ‘fanno squadra’ proponendo uno spettacolo che va oltre il valore sportivo”. Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, in occasione della cerimonia d’inaugurazione dei Mondiali di Scherma 2023 in programma fino al 30 luglio a Milano all’Allianz MiCo, cui ha preso parte il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

“Ovviamente – aggiunge il governatore – per celebrare al meglio questa fantastica festa, ci auguriamo che le atlete e gli atleti azzurri siano protagonisti, onorando al meglio quella che è stata la città di Edoardo Mangiarotti, uno dei più grandi schermitori della storia di sempre di questo sport”.

TURISMO

“L’Italia è il Paese dell’Europa meridionale più ricco di risorse idriche e abbiamo l’alimentazione più sana e apprezzata al mondo, quella Mediterranea. Se è vero che il caldo estivo si combatte con l’acqua e una sana alimentazione, non vedo il rischio, paventato dal ministro della Salute tedesco Karl Lauterbach e da Etc (European Travel Commission), di una fuga di turisti dall’Italia a causa della calura. Essendo Lauterbach un esponente socialista di un governo in cui siedono i Verdi, il dubbio è che il tema ambientalista sia usato per far politica e trarne vantaggio turistico”. Lo sostiene Barbara Mazzali, assessore a Turismo, Marketing territoriale, Design e Moda di Regione Lombardia, commentando le dichiarazioni del ministro tedesco e un sondaggio di Etc, che hanno sollevato il rischio che le destinazioni più popolari per le vacanze degli europei, ovvero Italia, Grecia e Spagna, possano perdere quote di visitatori in estate a causa dell’innalzamento della temperatura effetto dei cambiamenti climatici.

“La nostra penisola è circondata dal mare, oltre che essere cinta da catene montuose, ed è ricca di laghi, fiumi e risorse idriche sotterranee” osserva Mazzali. “Penso alla mia Lombardia, attraversata da centinaia di corsi d’acqua”.
“Inoltre – continua l’assessore regionale – siamo provvisti di meravigliose piscine e rigeneranti terme, anche incorniciate dai nostri splendidi paesaggi montani, collinari e lacustri, e spesso offerte nel quadro di strutture ricettive di altissima qualità, che offrono un’enogastronomia che concilia specialità regionali con la dieta più famosa al mondo, quella Mediterranea”. Quindi, conclude Mazzali, “oltre a luoghi di incomparabile valore artistico e di bellezza, l’Italia e la Lombardia sono destinazioni turistiche di vero e proprio benessere. Non mi preoccupo, quindi, di alcun esodo di turisti verso Nord, dove ci sarà pure più fresco, ma mancano tanti tesori che qui da noi brillano sotto i raggi del sole”.

PARIGI 2024

Il sottosegretario Sport e Giovani di Regione Lombardia, Lara Magoni, è intervenuta oggi in occasione della conferenza stampa di presentazione dei Mondiali di Scherma 2023, che si svolgeranno dal 22 al 30 luglio a Milano all’Allianz MiCo.

“La Lombardia e Milano – ha sottolineato – da oggi sono il palcoscenico mondiale della grande scherma. Regione Lombardia è orgogliosa di ospitare e di aver contribuito all’organizzazione di un evento di questa portata, che ribadisce l’impegno ed il valore etico, culturale, economico e formativo dello sport. La competizione ospiterà oltre 1000 atleti provenienti da 121 nazioni. L’eccellente lavoro svolto per la realizzazione di questi campionati porterà la Lombardia ad essere visibile in tutto il mondo. Il miglior modo per promuovere le eccellenze e le bellezze della nostra regione”.

Nei mesi scorsi Lara Magoni ha avuto modo di prender parte al “Progetto scuola”, promosso da Federscherma e organizzato dal Comitato Organizzatore Mondiali Scherma Milano 2023. Un’iniziativa che ha portato la scherma e la forza dei suoi valori all’interno di 30 istituti comprensivi lombardi, potendo così raggiungere e coinvolgere circa 5000 tra ragazzi e ragazze.

Nell’ultimo mondiale ospitato in Italia, a Catania, la nazionale azzurra ha vinto il medagliere. “Un risultato eccezionale – ha ribadito Magoni – che possiamo prendere di buon auspicio per i mondiali che partiranno domani, tanto di più perché verranno assegnati alcuni pass per partecipare alle prossime Olimpiadi di Parigi nel 2024”. “Manifestazioni come queste – ha concluso il sottosegretario – rappresentano anche un traino importantissimo per i giovani, permettendo loro di conoscere, apprezzare ed avvicinarsi ancora di più a uno sport di grande tradizione per l’Italia”.

OPERALOMBARDIA

“OperaLombardia è una delle esperienze più interessanti degli ultimi anni nel panorama culturale lombardo e costituisce un esempio virtuoso a livello nazionale per quanto riguarda la collaborazione tra enti e teatri. Un esperimento unico nel panorama teatrale italiano. Un unico grande teatro da 4200 posti che tiene insieme la nostra Regione per renderla sempre più ricca culturalmente”.

Lo ha detto l’assessore regionale alla Cultura, Francesca Caruso, nel corso della conferenza stampa di presentazione di ‘OperaLombardia’, l’alleanza tra teatri di 5 città capoluogo per promuovere e diffondere lo spettacolo lirico nei territori lombardi.

L’iniziativa, sostenuta da Regione Lombardia e Fondazione Cariplo, coinvolge il ‘Donizetti’ di Bergamo, il ‘Grande’ di Brescia, il ‘Sociale’ di Como, il ‘Ponchielli’ di Cremona, il ‘Fraschini’ di Pavia. E vede la collaborazione del Teatro alla Scala per il sostegno agli allestimenti e della Fondazione ‘I Pomeriggi Musicali’ per l’orchestra.

“OperaLombardia consente l’allestimento – ha evidenziato Caruso – di un cartellone di altissimo livello attraverso una collaborazione tra teatri che premia l’ottimizzazione dei costi, la condivisione di idee, risorse, progetti, palinsesti. Un fiore all’occhiello che fa sistema sul territorio, un progetto di eccellenza che promuovo convintamente. Sostenere un circuito teatrale come questo, raccontarlo e farlo conoscere credo che sia alla base di ogni politica culturale e si lega in modo indissolubile al concetto di ‘comunità'”.

Alla conferenza stampa era presente anche Andrea Rebaglio, vicedirettore Area Arte e Cultura Fondazione Cariplo: “La sinergia con Regione Lombardia consente di sostenere e concretizzare progetti di grande importanza per i territori”.

Gli allestimenti per la stagione 2023/2024 sono ‘L’incoronazione di Poppea’ di Claudio Monteverdi (che ha debuttato lo scorso 16 giugno all’interno del Festival Monteverdi di Cremona), ‘Madama Butterfly’ di Giacomo Puccini, titolo molto caro al Teatro Grande di Brescia che aprirà la Stagione Opera e Balletto 2023 nell’anno della Capitale Italiana della Cultura il 20 luglio, ‘Die Zauberflöte’ di Wolfgang Amadeus Mozart debutterà al Teatro Sociale di Como il 28 settembre, ‘Luisa Miller’ di Giuseppe Verdi, al debutto il 27 ottobre a Como e, infine, ancora Giuseppe Verdi con ‘Don Carlo’ che partirà dal Teatro Fraschini di Pavia il 17 novembre.

TEATRO DELLA LUCE

Tornano le grandi mostre ai Musei civici “Gian Giacomo Galletti” in Palazzo San Francesco a Domodossola con un’esposizione dedicata alla luce nell’arte tra Seicento e Novecento, un percorso che dal lume di candela arriva alla rivoluzione della luce elettrica. Tiziano, Van Dyck, Ippolito Caffi, Gaetano Previati e Renoir sono solo alcuni dei grandi nomi degli artisti in mostra che dal 21 luglio 2023 al 7 gennaio 2024.

La luce è la protagonista indiscussa di questa esposizione, ricercata e analizzata nelle diverse declinazioni che nei secoli gli artisti, tra l’Italia e le Fiandre e tra il Seicento e il Novecento, hanno immortalato sulla tela: una luce che è anche testimone dello scorrere del tempo e che viene indagata nella sua portata tecnologica, viaggiando tra rappresentazioni di paesaggi e visioni a lume di candela fino ad arrivare alla luce elettrica, l’artificio luminoso che proprio nella Val d’Ossola trova la sua consacrazione in quanto territorio ideale per la costruzione delle centrali idroelettriche.

Sono quarantacinque le opere in mostra, di cui 13 sono un eccezionale prestito di Banco BPM, che si snodano all’interno delle navate di Palazzo San Francesco in un allestimento pensato e realizzato dall’architetto e light designer Matteo Fiorini di Studio Lys; un innovativo percorso luminoso che utilizza anche i materiali dell’Ossola, come la pietra di serizzo, e che accompagna il visitatore in una ‘meditazione’ guidata per gli occhi e per la mente, consentendogli di immergersi in una quinta scenica dove la luce fa da padrona.

Nella prima sezione si incontrano i dipinti “a lume di candela”, affascinanti scene di genere dove l’attenzione è direzionata sulla resa della fonte luminosa sprigionata dalle candele o dai tizzoni. Una ricerca questa che ha attraversato i secoli ed è così che le raffinate tele di artisti seicenteschi fiamminghi come Gherardo delle Notti, Adam de Coster e Trophime Bigot dialogano con il sorprendente Contadino che accende una candela con un tizzone ardente, realizzato da Angelo Inganni nel 1850 e proveniente dalla collezione della Fondazione Cariplo, ma anche con una silente Natura morta di Giorgio de Chirico che restituisce un valore simbolico della luce nel Novecento.

Cuore della mostra è l’artificio teatrale della luce che viene esaltata da artisti che sono protagonisti assoluti della scena sacra tra fine Cinquecento e Ottocento, intensificando i sentimenti e il pathos delle storie che vengono narrate. Si potrà ammirare, tra gli altri, l’intenso Cristo morto sorretto dagli angeli di Paolo Piazza, uno dei capolavori che giungono dalla collezione di Banco BPM, il suggestivo e struggente capolavoro della Deposizione di Cristo nel sepolcro di Tiziano proveniente dalla Pinacoteca Ambrosiana di Milano e, tra gli altri, il caravaggesco Cristo alla colonna di Mattia Preti di collezione privata. Il percorso continua con la sezione dedicata alla luce nella natura, soprattutto nel paesaggio lacustre e montano, dove si evidenziano le varie fasi della giornata e l’alternarsi delle stagioni ammirando opere di artisti ottocenteschi come Ippolito Caffi, Domenico Induno e Angelo Morbelli e si trovano anche grandi tele dedicate al paesaggio ossolano, esposte per la prima volta, in cui i riflessi dell’acqua riproducono le luci tipiche della vallata. Questa sezione si arricchisce di due capolavori: l’affascinante Panni al sole, uno dei più importanti dipinti divisionisti di Pellizza da Volpedo, custodito in collezione privata, e Le lavandaie a Cagnes di Pierre-Auguste Renoir; si svelano agli occhi dei visitatori due opere della storia dell’arte italiana ed europea che restituiscono il valore della luce naturale in maniera sorprendente.

Proseguendo è possibile riscoprire la valenza evocativa della luce in un gruppo di opere dell’Ottocento e del Novecento: una luce drammatica, come quella che emana La morte di Cleopatra, dipinta da Achille Glisenti e custodita ai Musei Civici di Brescia, una luce portavoce di emozioni visibile nelle tele di Gaetano Previati, Giovanni Sottocornola e Giuseppe Mascarini, ma anche una luce dai significati reconditi come quella che si incontra, ad esempio, in Soccorso ad un rovescio di fortuna di Giuseppe Molteni. La luce plasma i corpi esaltandone le fattezze tra carnalità e spiritualità.

Una sezione dell’esposizione è infine dedicata alle conquiste tecnologiche più rivoluzionarie per la storia dell’uomo e che celebra così anche la storia della Val d’Ossola. In questo territorio, ideale per la costruzione delle centrali idroelettriche, sono nate alcune tra le centrali più belle e produttive, dei veri e propri gioielli di architettura del Novecento che rivivono nel materiale d’archivio di Enel Green Power. Rarissime fotografie retroilluminate, piccoli macchinari, un plastico in lamelle di legno permettono di ricostruire la storia di questi edifici così importanti per l’Ossola e per la produzione energetica del Paese.

Il gran teatro della luce è una mostra che presenta capolavori rari, difficilmente visibili al grande pubblico e che intende avvicinare i visitatori a una narrazione per immagini lontane tra loro nel tempo evidenziando il cambiamento dell’uso della luce, la sua diversa resa tecnica, ma anche come il suo valore si sia evoluto nelle varie epoche; un viaggio nel tempo e nello spazio, alla scoperta delle infinite declinazioni della luce che non smettono mai di coinvolgere e incantare l’uomo.

UNICA MILANO

“I dati più recenti indicano che il settore del tessile cresce nel contesto nazionale e confermano che la Lombardia è, in generale, attrattiva nel contesto del Made in Italy e, più specificatamente, nelle produzioni di alta qualità. Lo dimostra anche questa manifestazione, a Milano, nel cuore del design e della moda, con un’elevatissima partecipazione di espositori provenienti da tutto il mondo. L’edizione 2023 racchiude in sé tutti gli ingredienti per affrontare il contesto: digitalizzazione e sostenibilità”. Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, intervenendo all’inaugurazione della 37ª edizione della fiera del tessile ‘Milano Unica’ all’auditorium di Rho Fieramilano.

“Regione Lombardia – ha aggiunto il governatore – non intende fornire ricette agli imprenditori, che sono gli artefici di questo grande successo, ma vuole continuare a essere al loro fianco valorizzando il confronto, il dialogo e l’ascolto. Per questo proseguiremo nel nostro lavoro di interlocuzione, nei tavoli dedicati alla competitività, per la ripresa delle politiche industriali che hanno caratterizzato positivamente gli ultimi decenni lombardi: distretti, metadistretti, sistemi produttivi emergenti, cluster tecnologici e filiere produttive”.

CIRCUITO VINCIANO

L’assessore alla Cultura di Regione Lombardia, Francesca Caruso, ha fatto visita alla Casa degli Atellani, storica dimora quattrocentesca affacciata su Corso Magenta a Milano, e alla Vigna di Leonardo, donata all’artista da Ludovico il Moro.

“Casa degli Atellani, con la Vigna di Leonardo – ha dichiarato Caruso – è un luogo di una bellezza inestimabile. Non solo per Milano, ma per tutta Regione Lombardia e per l’Italia intera: un grande motivo di orgoglio. Mi auguro resti patrimonio nazionale, e possa costituire una tappa all’interno del circuito vinciano, per far conoscere e valorizzare sempre di più il genio di Leonardo, vanto italiano”.

Nella Casa degli Atellani soggiornò Leonardo da Vinci mentre era impegnato a dipingere l’Ultima Cena. Quando i francesi sconfissero Ludovico il Moro, Leonardo lasciò Milano ma ebbe sempre a cuore la vigna che il duca di Milano gli donò nel 1498. Tanto da citarla nel testamento, lasciandone una parte a un servitore e un’altra parte al suo allievo prediletto Gian Giacomo Caprotti, detto il Salaì.

“Credo che posti come questi siano da inserire – ha evidenziato Caruso – in un più ampio circuito per permettere al visitatore una vera e propria esperienza culturale immersiva nei luoghi frequentati dal genio di Leonardo. Immagino che ci siano i tempi maturi per ipotizzare un vero e proprio ‘circuito Vinciano lombardo’ e non posso che ritenere Casa degli Atellani il simbolo di un percorso simile”. “I visitatori – ha aggiunto l’assessore – desiderano ripercorrere non solo le tappe iconiche dei grandi personaggi del nostro Paese, ma sono sempre più attratti dagli spazi della loro quotidianità. Conoscerne a fondo le loro biografie e visitare i luoghi della cultura che hanno contributo a ispirare i grandi capolavori dell’arte è forse il modo migliore per rendere ancora più totalizzante l’esperienza. Quando poi si tratta di scrigni di così rara bellezza innestati al centro di una città penso che ci siano tutti gli ingredienti affinché il grande pubblico possa restarne incantato”.