MUSEO 2026

Il Museo Bagatti Valsecchi ha presentato il Public Program 2026. La ricca programmazione culturale, che abbraccia tutte le arti, prende il via da febbraio con la grande mostraDepero Space to Space. La Creazione della Memoria, cardine di tutta la programmazione annuale della Casa Museo.

L’attività istituzionale del Museo, supportata da Regione Lombardia e dal Comune di Milano, è sostenuta dalla Maison Gianvito Rossi, main sponsor del Museo, da Banca Patrimoni Sella & C., Altemasi Trentodoc, Scavia e Valverde.

Fortunato Depero negli anni Quaranta del Novecento scrive “Lasciatemi almeno mezz’ora giornaliera per vedere, guardare, per rivolgere il pensiero, la mente alle cose nostre, alla nostra realtà, alla nostra arte, alle nostre ideologie che ci riempiono l’animo di ardore, di emozione, di orgoglio e di meraviglia…”.

L’espressione dell’artista futurista “Lasciami mezz’ora per vedere”, che evoca il tempo necessario per osservare ciò che ci circonda, comprendere la realtà e lasciarsi sorprendere dall’arte, è stata scelta come titolo per la quinta edizione della rassegna di Stasera al Museo. Come sottolinea il Direttore Antonio D’Amico, «L’intento è quello di esortare i visitatori a guardare oltre l’immediato, pianificando con cura l’orizzonte delle scelte per riflettere sulla storia, sull’interiorità e sulle emozioni che attraversano l’esperienza umana, come recita il motto “Respice finem” – rivolgiti al fine – una massima latina mutuata da Petrarca e incisa nel Salone d’Onore del Museo».

Infatti, «I Bagatti Valsecchi – ricordaCamilla Bagatti Valsecchi, Presidente della Fondazione – sono stati spesso riconosciuti per il loro approccio meditato, per quella lentezza attenta che rifiuta l’immediatezza come unica misura possibile. In questo, la loro storia incontra naturalmente le parole di Depero, che rivendicava “almeno mezz’ora giornaliera per vedere, guardare…”. Un invito a ritrovare il tempo dell’osservazione e della meraviglia, necessario per comprendere davvero ciò che ci circonda».

Il Museo Bagatti Valsecchi punta a riflettere sul Novecento e sulla nostra contemporaneità con una programmazione stimolante che dal Futurismo raggiunge gli esiti delle post-avanguardie. Il 2026 si annuncia come un anno dinamico e ricco di appuntamenti: dopo la grande mostra Depero Space to Space. La Creazione della Memoria, sono previste altre due esposizioni: Bertozzi & Casoni. Eterne e fragilipresenze porterà al museo la ceramica iperrealista del duo emiliano, mentre Trama e ordito: tra Pistoletto, Buren e Boetti. Capolavori d’arte contemporanea dalla collezione Canclini presenterà i grandi maestri delle post-avanguardie come Buren, Boetti, Kounellis, Pistoletto e Warhol. Un invito a vivere il museo come luogo di dialogo tra epoche diverse, dove la storica dimora ottocentesca dei fratelli Bagatti Valsecchi diventa scenario di una sorprendente indagine sulla modernità e sul contemporaneo.

Nel 2026 il Museo invita il pubblico a concedersi mezz’ora anche per vivere gli appuntamenti della quinta edizione di Stasera al Museo, con due nuove produzioni teatrali; gli aperitivi futuristi del ViBiBar Depero; i Tea Talks, le conversazioni d’arte all’ora del tè che nella terza edizione si ispirano ai fermenti culturali di metà Novecento; e le conferenze del progetto Museo oltre i confini nelle biblioteche milanesi. Completa il programma un ricco calendario di visite guidate, visite teatralizzate e laboratori per tutte le età, dedicati alla collezione permanente e alle mostre temporane

FIERE

 “Lo stand della Regione Lombardia è stato concepito con l’obiettivo di coinvolgere il pubblico attraverso un’esperienza immersiva anche attraverso l’esposizione dedicata alle torce olimpiche, a disposizione per le foto di visitatori e turisti”. Parte da questa considerazione il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana che domani, sabato 6 dicembre, interverrà alla cerimonia di inaugurazione de ‘L’Artigiano in Fiera’, la manifestazione internazionale più importante del settore in programma nei padiglioni di Fiera Milano a Rho-Pero fino al 14 dicembre. Saranno presenti anche il presidente di Fondazione Fiera Milano Giovanni Bozzetti e il presidente di Fiera Milano, Carlo Bonomi.

“Il nostro spazio espositivo – spiega il presidente Fontana – rappresenta un’opportunità per valorizzare il territorio e far conoscere i valori dei prossimi Giochi Olimpici. Sport e innovazione si incontrano in un percorso che coinvolgerà visitatori e turisti, oltre che in un’area istituzionale dedicata alla valorizzazione del territorio e delle sue eccellenze. Sarà un’occasione per avvicinare sempre di più le Olimpiadi ai lombardi”.

GIORNI DI FESTA

Un lungo weekend all’insegna dello svago e del divertimento: è quanto propone Palazzo Lombardia, sede della Regione, tra sabato 6 lunedì 8 dicembre. In questi tre giorni prenderanno il via le aperture al pubblico del Belvedere ‘Silvio Berlusconi’ previste per il periodo natalizio. “Si potrà salire al 39° piano per godere – spiega il presidente Attilio Fontana – di una vista mozzafiato unica e inimitabile sulla città di Milano e sulle montagne della Lombardia”. Per accedere al Belvedere i cittadini dovranno effettuare una prenotazione sul sito internet della Regione.

Lunedì 8 dicembre appuntamento con la magia delle Winx: in Piazza Città di Lombardia le 6 fatine più amate dai bambini regaleranno ai più piccoli momenti di divertimento da trascorrere insieme alle loro famiglie; saliranno infatti sul palco allestito all’interno della pista di pattinaggio per il ‘Winx Christmas Show’: due spettacoli, in programma alle 11.30 e alle 17.30, che, con musiche e coreografie coinvolgenti, riproporranno i brani della nuova serie TV ‘Winx Club: The Magic is Back’. L’iniziativa – che rientra nel ricco programma di appuntamenti promossi da Regione Lombardia in occasione delle festività – vuole ricreare un’atmosfera da sogno tra danza, fantasia e divertimento per far vivere ai bambini tutta la magia del Natale.

L’imponente Winx Christmas Tree, alto circa 7 metri, svetterà inoltre in piazza tra luci scintillanti e decorazioni che richiamano i simboli, i colori e l’energia delle famose fatine. Attorno all’albero, spazi personalizzati con installazioni a tema e giochi di luce contribuiranno a creare un’atmosfera da sogno tra danza, fantasia e divertimento.

ARTIGIANI

 Raccontare come il saper fare, quello autentico, che nasce nei laboratori e cresce nelle mani degli artigiani, si trasforma  in un linguaggio contemporaneo capace di competere nella scena internazionale della moda e del design.  Questo è il motivo conduttore dell’ evento ‘Lombardia style premium brands’ che si è svolto al Belvedere Silvio Berlusconi di Palazzo Lombardia. A introdurre i lavori l’assessore regionale al Turismo, Marketing territoriale e Moda Debora Massari.

“Permettetemi una nota personale: prima di ricoprire il ruolo di assessore – ha detto Massari – sono stata la figlia di due artigiani che hanno creduto in un sogno e nel saper fare. Da titolari di una bottega che allora non conosceva nessuno, lavoravano incessantemente al punto che iniziavano  quando si accendeva la luce perché fuori era buio e la si spegneva quando era di nuovo buio. Quindi capisco gli artigiani, li conosco, li rispetto”.

“Oggi le nuove tecnologie  – ha sottolineato – possono aiutarci molto ma su una cosa non potranno mai prevalere: sul saper fare, sulla creatività e la capacità operativa lombarda. La sfida è far appassionare i giovani, far conoscere loro l’artigianato e il nostro saper eccellere”.

“Voi, gli artigiani di Premium Brands – ha concluso – ne siete l’esempio”.

Le imprese del network Lombardia Style, realtà che hanno saputo trasformare maestria, creatività e ingegno in un vero racconto di stile,  sono al centro di un percorso narrativo che valorizza le persone, le storie, i gesti che danno vita a prodotti riconosciuti in tutto il mondo. Un patrimonio che Regione Lombardia ha scelto di sostenere con convinzione attraverso il progetto Artigiani 4.0.

La prima edizione del bando, lanciata nel 2024 in collaborazione con Upskill 4.0, ha rappresentato un vero laboratorio di accelerazione: un percorso che ha accompagnato un gruppo selezionato di imprese artigiane nel ripensare la propria identità attraverso tre leve chiave:  narrazione, esperienza e comunità.

Cuore dell’evento una sfilata speciale con gli artigiani delle due edizioni del bando Artigiani 4.0, che hanno dato forma a un racconto visivo del saper fare lombardo, con dimostrazioni dal vivo.
Tra loro: Bonacina 1889, storica maison del design d’interni in giunco intrecciato; Maiorino, calzolaio e custode di un sapere prezioso;  Fabscarte, atelier milanese specializzato in carte da parati artistiche e tridimensionali; Noah Guitars, azienda milanese fondata nel 1996 e specializzata in chitarre e bassi elettrici con corpo in alluminio.

A intrecciare questi momenti, l’illustratore Jacopo Ascari.

SIBILLE

Palazzo Farnese a Piacenza presenta dal 5 dicembre 2025 al 3 maggio 2026 la mostra “Sibille. Voci oltre il tempo, oltre la pietra”, a cura di Antonio Iommelli, Direttore dei Musei civici di Palazzo Farnese. Un’affascinante e complessa esplorazione della figura profetica femminile delle Sibille, concepita per valorizzare il loro ruolo nella storia dell’arte e per sottolineare il loro legame indissolubile con il patrimonio artistico della città.

In prestito dalla Galleria Borghese di Roma arriva l’opera La Sibilla cumana di Domenico Zampieri, detto il Domenichino, capolavoro del Seicento che incarna l’interpretazione classica e vibrante della profetessa, che sarà il cuore dell’allestimento e fulcro di un dialogo temporale “serrato” con la contemporaneità, grazie alla presenza di otto sculture sibilline dell’artista piacentino Christian Zucconi.

Il progetto nasce dalla volontà di evidenziare l’importanza delle Sibille nel contesto piacentino, in particolare in riferimento al ciclo pittorico di Giovan Francesco Barbieri, detto il Guercino. Tra il 1626 e il 1627, il Guercino lasciò infatti una testimonianza fondamentale nella Cattedrale di Piacenza, dove affrescò il ciclo dei Profeti inserendo coppie di Sibille nelle lunette del tamburo. Quest’atto, che completava l’opera iniziata da Pier Francesco Mazzucchelli, detto il Morazzone, testimoniava la rilevanza paritaria di queste figure profetiche nella cultura dell’epoca, rendendo Piacenza un luogo naturale per ospitare un’esposizione dedicata a questo tema. Le Sibille, infatti, compaiono anche in altri due luoghi simbolo della città: nella cupola cinquecentesca di Santa Maria di Campagna, affrescata da Giovanni Antonio de’ Sacchis, detto il Pordenone, e nella basilica di San Francesco, dove Giova Battista Trotti, detto il Malosso, le inserì a coronamento della sua Incoronazione e Genealogia della Vergine Maria.

La giustapposizione tra la pittura seicentesca e le opere scultoree moderne mira a creare un nesso temporale che rafforza il senso di continuità, la fisicità e l’attualità del mito sibillino, sia nella produzione artistica locale che in quella universale.

Al centro dell’esposizione la Sibilla cumana delDomenichino del 1617, data attestata da una ricevuta di pagamento da parte di Scipione Borghese che, si ipotizza, possa aver in qualche modo suggerito l’iconografia. La Sibilla è ritratta con un turbante e alle sue spalle una viola da gamba. Il suo bel volto rivela chiari contatti con la scuola bolognese, mostrando lo sguardo tipico delle protagoniste di Guido Reni. Alle sue spalle, il paesaggio rivela precisi riferimenti simbolici, come l’alloro, albero sacro ad Apollo protettore delle arti, e la vite, che rimanda a Bacco, dio del vino e dell’ispirazione poetica, ma anche a Cristo la cui venuta fu preannunciata da una sibilla secondo l’interpretazione di Virgilio.

L’accostamento con le sculture sibilline di Christian Zucconi, classe 1978, realizzate in travertino rosso persiano e ferro, non sono semplici accompagnamenti, ma rappresentano l’attualizzazione del mito attraverso un linguaggio scultoreo che ne esplora la dimensione psicologica e simbolica. Zucconi infatti ha curato interamente l’installazione, occupandosi della progettazione, dell’allestimento, delle luci e dell’opera sonora Versi sibillini con parole, composizione e musica dello stesso Christian Zucconi, voce e rumori di Greta di Lorenzo e percussioni di Gian Luca Capelli. Una traccia audio che guida il visitatore in una circolare ripetizione di eventi e suoni, un continuo susseguirsi di significati che estende il tema della profezia e del tempo al di là del visivo, completando il dialogo tra scultura, mito e modernità.

Tutte queste opere, unite, offrono un percorso che partendo da Piacenza e passando attraverso il Pordenone, il Malosso, il Guercino e il Domenichino, approda fino alla scultura e al suono contemporaneo di Zucconi, dimostrando la vitalità e la risonanza del mito sibillino come archetipo profetico universale che risuona attraverso i secoli.

La mostra è accompagnata da un testo critico che esplora il tema delle sibille dal mondo antico fino alla prima metà del Seicento. Dal titolo Sibille: mito, iconografia e visione profetica, di Antonio Iommelli, è edito da Nomos Edizioni e sarà presentato a febbraio 2026.

GRAZIE

Una serata per dire ‘grazie’ a operatori e attivisti delle associazioni di volontariato. E’ quella che Regione Lombardia ha organizzato questa sera per tributare un ringraziamento a chi, ogni giorno, tende la mano, donando impegno, energia e sorrisi al prossimo.
Sul palco dell’Auditorium Testori di Palazzo Lombardia le potenti voci del coro Gospel Rejoice, dirette dal Maestro Gianluca Sambataro, accompagneranno in un viaggio emozionante tra note che parlano di speranza, inclusione e amore. Perché, quando la musica incontra il cuore, nascono armonie che avvicinano le persone. Inoltre, si esibiranno i ragazzi speciali dell’associazione ‘Ugualmente artisti’ che balleranno come solo loro sanno fare.

Padrona di casa l’assessore alla Famiglia, Solidarietà sociale, Disabilità e pari opportunità Elena Lucchini, promotrice dell’iniziativa, che ricorda come “il volontariato è anima del bene comune. E’ – afferma l’esponente della Giunta lombarda – presenza silenziosa, fiducia posta nelle relazioni, cura dell’altro senza aspettarsi visibilità. In tutte le forme (accompagnamento, assistenza, prevenzione, aggregazione sociale) – sostiene Lucchini – queste persone fanno la differenza. La Serata del Grazie è un abbraccio collettivo: un grazie a chi ogni giorno tende la mano, a chi dona tempo, energia, sorrisi, a chi crede che la diversità sia un dono e che l’unione renda più forti”.

CAPOLAVORI

Palazzo Farnese a Piacenza presenta dal 5 dicembre 2025 al 3 maggio 2026 la mostra “Sibille. Voci oltre il tempo, oltre la pietra”, a cura di Antonio Iommelli, Direttore dei Musei civici di Palazzo Farnese. Un’affascinante e complessa esplorazione della figura profetica femminile delle Sibille, concepita per valorizzare il loro ruolo nella storia dell’arte e per sottolineare il loro legame indissolubile con il patrimonio artistico della città.

In prestito dalla Galleria Borghese di Roma arriva l’opera La Sibilla cumana di Domenico Zampieri, detto il Domenichino, capolavoro del Seicento che incarna l’interpretazione classica e vibrante della profetessa, che sarà il cuore dell’allestimento e fulcro di un dialogo temporale “serrato” con la contemporaneità, grazie alla presenza di otto sculture sibilline dell’artista piacentino Christian Zucconi.

Il progetto nasce dalla volontà di evidenziare l’importanza delle Sibille nel contesto piacentino, in particolare in riferimento al ciclo pittorico di Giovan Francesco Barbieri, detto il Guercino. Tra il 1626 e il 1627, il Guercino lasciò infatti una testimonianza fondamentale nella Cattedrale di Piacenza, dove affrescò il ciclo dei Profeti inserendo coppie di Sibille nelle lunette del tamburo. Quest’atto, che completava l’opera iniziata da Pier Francesco Mazzucchelli, detto il Morazzone, testimoniava la rilevanza paritaria di queste figure profetiche nella cultura dell’epoca, rendendo Piacenza un luogo naturale per ospitare un’esposizione dedicata a questo tema. Le Sibille, infatti, compaiono anche in altri due luoghi simbolo della città: nella cupola cinquecentesca di Santa Maria di Campagna, affrescata da Giovanni Antonio de’ Sacchis, detto il Pordenone, e nella basilica di San Francesco, dove Giova Battista Trotti, detto il Malosso, le inserì a coronamento della sua Incoronazione e Genealogia della Vergine Maria.

La giustapposizione tra la pittura seicentesca e le opere scultoree moderne mira a creare un nesso temporale che rafforza il senso di continuità, la fisicità e l’attualità del mito sibillino, sia nella produzione artistica locale che in quella universale.

Al centro dell’esposizione la Sibilla cumana delDomenichino del 1617, data attestata da una ricevuta di pagamento da parte di Scipione Borghese che, si ipotizza, possa aver in qualche modo suggerito l’iconografia. La Sibilla è ritratta con un turbante e alle sue spalle una viola da gamba. Il suo bel volto rivela chiari contatti con la scuola bolognese, mostrando lo sguardo tipico delle protagoniste di Guido Reni. Alle sue spalle, il paesaggio rivela precisi riferimenti simbolici, come l’alloro, albero sacro ad Apollo protettore delle arti, e la vite, che rimanda a Bacco, dio del vino e dell’ispirazione poetica, ma anche a Cristo la cui venuta fu preannunciata da una sibilla secondo l’interpretazione di Virgilio.

L’accostamento con le sculture sibilline di Christian Zucconi, classe 1978, realizzate in travertino rosso persiano e ferro, non sono semplici accompagnamenti, ma rappresentano l’attualizzazione del mito attraverso un linguaggio scultoreo che ne esplora la dimensione psicologica e simbolica. Zucconi infatti ha curato interamente l’installazione, occupandosi della progettazione, dell’allestimento, delle luci e dell’opera sonora Versi sibillini con parole, composizione e musica dello stesso Christian Zucconi, voce e rumori di Greta di Lorenzo e percussioni di Gian Luca Capelli. Una traccia audio che guida il visitatore in una circolare ripetizione di eventi e suoni, un continuo susseguirsi di significati che estende il tema della profezia e del tempo al di là del visivo, completando il dialogo tra scultura, mito e modernità.

Tutte queste opere, unite, offrono un percorso che partendo da Piacenza e passando attraverso il Pordenone, il Malosso, il Guercino e il Domenichino, approda fino alla scultura e al suono contemporaneo di Zucconi, dimostrando la vitalità e la risonanza del mito sibillino come archetipo profetico universale che risuona attraverso i secoli.

La mostra è accompagnata da un testo critico che esplora il tema delle sibille dal mondo antico fino alla prima metà del Seicento. Dal titolo Sibille: mito, iconografia e visione profetica, di Antonio Iommelli, è edito da Nomos Edizioni e sarà presentato a febbraio 2026.

DECOLLA NATALE

Tutto pronto per il primo week end di ‘Natale a Palazzo Lombardia’, il ricco programma di eventi organizzato da Regione per celebrare le festività nella piazza coperta più grande d’Europa. Una serie di iniziative rivolte ai cittadini per trascorrere ore di svago in famiglia o con gli amici, con un’attenzione particolare ai più piccoli. Tra queste, solo per citare qualche esempio, la pista di pattinaggio sul ghiaccio, la giostra in piazzetta Galvani e due mostre dall’importante valore culturale.

“Nell’organizzare le iniziative per celebrare le feste – spiega il governatore Attilio Fontana – abbiamo cercato di rendere protagonisti i più piccoli e le loro famiglie, con spazi e iniziative dedicate interamente a loro. Tutto ciò, ovviamente, senza perdere di vista i nostri giovani e tutti quei cittadini che desiderano trascorrere momenti di svago nella piazza coperta più grande d’Europa, un luogo diventato sempre più punto di riferimento delle festività natalizie”.

 KANDINSKY

 Al museo MA.GA di Gallarate (Varese) arriva la mostra ‘Kandinsky e l’Italia’, parte del palinsesto della Olimpiade Culturale di Milano Cortina 2026, aperta al pubblico dal 30 novembre 2025 al 12 aprile 2026.

Alla conferenza stampa di presentazione ha partecipato l’assessore regionale alla Cultura, Francesca Caruso. “Regione Lombardia ha scelto di sostenere questa mostra attraverso l’Avviso Unico Cultura – ha affermato l’assessore Caruso – perché riteniamo che iniziative come questa producano qualità per il territorio, oltre che visione e collaborazioni di alto profilo. Questo progetto è un tassello importante dei Giochi della Cultura in vista delle Olimpiadi invernali e mette a disposizione un percorso capace di attrarre anche un pubblico internazionale. È una mostra che offre studi, opere e documenti fondamentali per comprendere un capitolo centrale dell’arte del Novecento. Un lavoro concreto che rafforza il ruolo del MA.GA come punto di riferimento culturale per la provincia di Varese e per un contesto lombardo sorprendente per dinamicità e continua evoluzione. Un’opportunità unica – ha concluso l’assessore – per immergersi nella mente creativa di una figura che ha lasciato un’impronta significativa nell’arte moderna”.

Il percorso espositivo è composto da 130 opere, di cui 20 di Wassily Kandinsky, uno dei pionieri dell’arte astratta fra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento. Le opere dell’artista sono accostate ai lavori di Paul Klee, Jean Arp, Joan Miró, Alexander Calder, Antoni Tàpies, Lucio Fontana, Osvaldo Licini, Fausto Melotti, Manlio Rho, Carla Accardi, Giuseppe Capogrossi, Piero Dorazio e altri protagonisti dell’astrazione europea e italiana dell’ultimo secolo.

La mostra, curata da Elisabetta Barisoni ed Emma Zanella, ricostruisce la nascita dell’arte astratta e il dialogo tra Kandinsky, Paul Klee e gli artisti delle avanguardie europee tra gli anni Venti e Trenta. Una sezione è dedicata al rapporto tra Kandinsky e l’Italia, con particolare attenzione alla storica mostra del 1934 alla Galleria del Milione di Milano e all’affermazione dell’astrattismo italiano. Chiude il percorso il secondo dopoguerra, con i gruppi Forma, MAC e Origine e con artisti come Carla Accardi, Giuseppe Capogrossi, Piero Dorazio, Roberto Sebastián Matta, Achille Perilli, Antonio Sanfilippo ed Emilio Vedova.

UN AUGURIO

 “Quello che arriva vorremmo fosse un Natale particolare, nel corso del quale le guerre finalmente si interrompano. All’orizzonte si vede qualche speranza. E sarà anche il Natale delle Olimpiadi: presto saremo travolti dalla gioia e dalla bellezza di questo grande evento  che spero possa coinvolgere ogni persona. Godiamoci questo grande avvenimento e che sia davvero un buon Natale per tutti”.

Lo ha detto il presidente della Regione Attilio Fontana che questa sera ha inaugurato ‘Natale a Palazzo Lombardia’ in piazza Città di Lombardia, insieme con l’assessore alla Cultura, Francesca Caruso, l’assessore al Welfare, Guido Bertolaso,  e il sottosegretario alla Presidenza della Regione con delega a Sport e giovani, Federica Picchi.

Dopo la benedizione impartita da monsignor Massimo Fumagalli, canonico del Capitolo Metropolitano del Duomo di Milano, e i canti natalizi del Coro del Collegio Rotondi di Gorla Minore, attesa particolare per la presenza delle sei fate Winx, che hanno incontrato il pubblico per scattare con loro foto e selfie, e per le pattinatrici delle Hot Shivers della Precision Skating Milano con un’esibizione artistica di pattinaggio sincronizzato su ghiaccio.

E’ particolarmente ricco il programma delle iniziative organizzate dalla Regione a Milano, in piazza Città Lombardia, in occasione delle festività natalizie. Pista di pattinaggio su ghiaccio, attrazioni per i più piccoli, mostre dall’importante valore culturale e spettacoli musicali, oltre alle sempre più gettonate aperture al pubblico del Belvedere del 39° piano. Dopo l’inaugurazione degli eventi, il calendario offre proposte di vario genere. “Nell’organizzare le iniziative per celebrare le feste – spiega il governatore Attilio Fontana – abbiamo cercato di rendere protagonisti i più piccoli e le loro famiglie, con spazi e iniziative dedicate interamente a loro. Tutto ciò, ovviamente senza perdere di vista, i nostri giovani e tutti quei cittadini che desiderano trascorrere momenti di svago nella piazza coperta più grande d’Europa”.