INDIMENTICABILI

Napoli. Appartiene alla categoria dei gusti forti e decisi tipici della cucina partenopea. E’ preparato con un sugo a base di pomodoro, olio d’oliva, aglio, olive nere di Gaeta, capperi e origano. Dello stesso piatto esiste anche una variante laziale che vede aggiunte le acciughe sotto sale. Tutta una serie di ingredienti che tra loro legano perfettamente dando alla luce una fragranza e un gusto unici, forti ma al tempo stesso non invasivi. Il nome è tutto un programma…  parliamo degli spaghetti alla puttanesca, ovviamente, le origini del nome sono ancora oggetto di discussione ad oggi . Alcuni sostengono che agli inizi del secolo il proprietario di una casa di appuntamenti situata nei quartieri spagnoli fosse solito servire ai suoi ospiti questo piatto, altri invece attribuiscono il nome al colore degli indumenti intimi che le ragazze della casa usavano per attirare i clienti. I tanti colori di questo abbigliamento si ritroverebbero nell’omonima salsa: il verde del prezzemolo, il rosso dei pomodori, il viola scuro delle olive, il grigio-verde dei capperi, la tinta granata dei peperoncini. Indipendentemente dalle origini del nome è chiaro che solo noi italiani col il nostro estro in campo culinario e non potevamo dar vita a una simile trovata. Una volta provato questo capolavoro vi risulterà difficile da dimenticare al pari di un’offesa, anche se a pensarci bene più che un’offesa è più una poesia d’amore rivolta al palato. Questo ed altro su Instagram @juri_spankhmayer_bassani 

CROCCANTE MA TENERA

Piace tanto ai bimbi, fa impazzire gli adulti.  Uno dei piatti la cui semplicità è pari solo alla sua bontà e al successo che l’ha resa famosa in tutta Italia. Una fetta di lombata di vitello con l’osso, impanata e fritta nel burro. A seconda delle versioni vengono aggiunte fettine di limone spremute. Siete al cospetto di sua maestà la cotoletta alla milanese. In alcune varianti assume la caratteristica forma a orecchio di elefante e in questo caso risulta essere molto piatta, dove il sapore della carne viene attenuato dalla presenza della crosta croccante. Un secondo piatto  non impegnativo che quando si vuole andare sul sicuro lascia sempre soddisfatti. A Milano insieme al risotto alla milanese è oramai un ‘istituzione,se ci pensate bene è uno dei pochi piatti che rappresenta il simbolo vero e proprio della propria città di appartenenza. La sua origine è oggetto di discussione tra coloro che sostengono sia nata a Milano e chi sostiene sia una variante di un altro piatto viennese. Dopo averne assaggiata una che siate italiani o austriaci sarete  talmente appagati da essere semplicemente grati e fieri di poter gustarla nel vostro bel paese indipendente da dove abbia preso origine.
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DOLCE O SALATO

È di origine siciliana e portoghese, ma oramai si è diffuso su tutto il territorio nazionale. È entrato nella lista dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani. Il Salame di cioccolato è un dolce adatto a qualsiasi festività, oramai lo si serve abitualmente in qualsiasi periodo e lo si trova normalmente nei ristoranti. È costituito da biscotti secchi, burro, uova, cacao amaro e cioccolato fondente e qualche cucchiaio di sambuca. L’effetto visivo ricorda in tutto e per tutto un vero e proprio salame salato. La sua consistenza è particolarmente pastosa e per non renderlo troppo asciutto all’impasto viene spesso aggiunto del latte. Inutile dire quanto sia buono. In bocca il contrasto tra l’impasto morbido e la croccantezza dei biscotti sbriciolati è qualcosa di sublime. Trovo personalmente appagante anche il fatto di tagliarlo allo stesso modo del suo omonimo salato. Uno dei capolavori made in italy che ricorda ancora una volta quanto la cucina italiana possa sbizzarrirsi non solo nel gusto ma anche nella forma, soddisfacendo in questo caso non solo la pancia ma anche la vista.  Questo ed altro su instagram @juri_spankhmayer_bassani

DALL’EPOCA ROMANA

Ecco un altro prodotto nato nella nostra terra e motivo di grande orgoglio. Presente già in epoca romana il Salame trae il suo nome dal latino “salumen”, ossia il metodo che si usava ai tempi che prevedeva l’utilizzo del sale per conservare gli alimenti. Si tratta di un  tipo di salume insaccato, crudo e stagionato, costituito da una miscela di macinato di carne e grasso a cui vengono aggiunti sale e spezie tra le quali: aglio, pepe nero o bianco, macinato o in grani, finocchio, macis. Il tutto viene inserito in un budello di animale che può essere suino o bovino. Diffososi oramai in tutto il territorio il tipo di carne e l’utilizzo delle varie spezie varia da regione a regione facendo si che il gusto cambi notevolmente da nord, che tende ad essere più dolce e delicato al sud, più speziato con un gusto più deciso. Nonostante la profonda differenziazione una cosa rimane sempre uguale. La golososità che è in grado di suscitare. Usato principalmente negli antipasti per inaugurare i grandi pasti o cenoni anche solo messo in un panino per uno spuntino veloce è in grado di offrire un’esperienza estremamente gustosa e appagante. Consumato da solo,  nel pane, su una tartina, sulla pizza o ingrediente principale di un ripieno è uno dei pochi prodotti al mondo in grado di far venire l’acquolina in bocca con il solo profumo che emana. Non ci si stufa mai del salame. Famoso e prodotto oramai in tutto il mondo ricordiamo che ha però una sola mamma… L’Italia…

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PICCANTISSIMA

Origini napoletane ma ormai diffusi in tutta la penisola, la caratteristica è la semplicità e il loro punto di forza è che sono salutari.  Ebbene si, spaghetti aglio, olio e peperoncino. La loro preparazione è estremamente semplice, una volta cotta la pasta si aggiunge un soffritto costituito appunto da aglio, olio, peperoncino e in alcuni casi anche da alici salate. Si mette alla fine una spolverata di prezzemolo. A Napoli vengono chiamati anche “vermicelli alla Borbonica”. In passato una variante di questo piatto si chiamava “spaghetti alle vongole scappate” in quanto le vongole erano in realtà assenti e alla base di aglio,olio ,prezzemolo, peperoncino venivano aggiunti dei sassolini raccolti dalla spiaggia che una volta in padella contribuivano a dare il sapore di mare. Un piatto salva cena, povero, ma che restituisce un esperienza estremamente appagante e intensa in grado, visto la natura salutare degli ingredienti, di arrivare dritta al cuore in tutti i sensi… questo ed altro su Instagram @juri_spankhmayer_bassani

SI LO VOGLIO

Siamo nel Lazio con uno dei dolci più invitante che ci sia, il maritozzo. Ottenuto impastando farina, burro, miele, uova e sale, viene poi tagliato nel mezzo e farcito con panna montata e talvolta anche con uva, pinoli e scorza d’arancio candita. Una brioches in procinto di esplodere da un momento all’altro con effetto devastante al palato e  conseguente ed inevitabile innalzamento dell’umore. L’origine risale all’antica Roma in cui l’usanza, era di offrire questo dolce alla fidanzata prima della fatidica proposta, non a caso colui che lo proponeva veniva appunto chiamato in modo burlesco “maritozzo”. Spesso al suo interno venivano nascosti doni, come gioielli o magari, il tipico anello di fidanzamento. Non ci è dato sapere quante abbiano detto di sì, ma indipendentemente da questo, il dolce veniva sicuramente mangiato tutto. Questo ed altro su Instagram @juri_spankhmayer_bassani

DOMENICA ITALIANA

Oggi  voglio parlarvi di una classica domenica italiana, dove in tutta la penisola, è probabile che siano presenti sulle tavole i cannelloni. Vengono Preparati anche nelle occasioni festive, ad esempio al pranzo di Pasqua, sono ormai diffusi in tutto il mondo con il particolare tipo di pasta a forma cilindrica e con un ripieno salato che può essere a base di carni tritate o di ricotta e spinaci. Il tutto viene poi ricoperto con un sugo di pomodoro e inondato di besciamella cremosa, per essere poi cotto in forno.  Pochi minuti, e la cucina sarà pervasa da un profumino indistinguibile che stimolerà immediatamente l’acquolina, nell’attesa di uno dei piatti completi che in poco tempo danoo senso di sazietà. La prima forchettata è una gioia per gli occhi appena tagliati rilasceranno subito il loro cremoso e caldo ripieno e in bocca sarà un tripudio di sapori ben bilanciati tra loro. È difficile non fare il bis, ma una raccomandazione… lasciate un po’ di spazio anche per il dolce.  Questo ed altro su Instagram @juri_spankhmayer_bassani

DOLCE E SALATO

Sardegna, in riva al mare, dopo una soddisfacente cena arriva il momento del dolce,  eccolo! Bocconcini dall’aspetto turgido, adagiati in un letto di miele di castano dal tipico colore scuro che  emanano  un profumino dolcissimo a dir poco, invitante, ma che trae in inganno. Assaggiandoli, ci rendiamo immediatamente conto che all’interno della sfoglia  di semola e strutto fritta è presente non un ripieno dolce, ma bensì del pecorino sardo. Ancora più sorprendente è che questi ingredienti così diversi tra loro legano in modo perfetto, creando un connubio dolce salato. La nota acidula del pecorino si sposa in armonia con la scorza di limone e viene placata dalla dolcezza dello zucchero e del miele che conferisce al tutto una leggera nota amarognola. Un capolavoro culinario italiano, che non ha eguali, e si può trovare solamente nella bella isola sarda. Bontà, golosità, stupore, appagamento, sensazioni racchiuse in una sola parola “Seada”. Questo ed altro su instagram @juri_spankhmayer_bassani

DAL SUD

Oggi celebriamo uno dei prodotti tipici del sud Italia il caciocavallo. Ne esistono numerose varianti ma tutte accomunate dalla caratteristica forma a pera che ha contribuito a renderlo unico nel vasto panorama caseario del nostro bel paese, un formaggio stagionato a pasta filata prodotto con latte di vacca con l’aggiunta solamente di caglio, fermenti lattici e sale. Viene essiccato su di una trave appeso appunto “a cavallo” e la strozzatura appare in corrispondenza del punto di appoggio della trave stessa. In base alle erbe aromatiche di cui si nutrono le vacche destinate alla sua produzione presenterà un sapore e un gusto particolare tipico della zona. In cucina gli utilizzi sono molteplici, si può consumare puro alla piastra o renderlo uno degli ingredienti principali di un buon risotto o un piatto di pasta. Il suo sapore intenso non passa di certo inosservato si lega perfettamente agli altri ingredienti pur predominando su di loro. Fa impazzire molti e più che una pera ricorda un 8, come il voto minimo da cui partire per giudicare una ricetta che lo vede come protagonista . Questo ed altro su Instagram @juri_spankhmayer_bassani

CONCHIGLIETTE SARDE

Siamo in Sardegna di fronte a uno  dei suoi  piatti più iconici, i malloreddus o “gnocchetti sardi”. Un tipo di pasta fatto di farina di semola e acqua, dalla tipica forma di conchiglie rigate. La particolarità di questo piatto è che si può preparare con salse diverse, ma la variante che va per la maggiore è quella alla campidanese. Viene l’acquolina solo a pensarlo, salsiccia sarda e a pezzetti soffritta nell’olio con la cipolla tritata, che profumino… il tutto viene lessato per circa un’ora nella salsa di pomodoro e 10 minuti prima della  fine della cottura vengono aggiunti dei pistilli di zafferano. Al ragù si aggiunge del pecorino sardo grattugiato, un gusto intenso che non lascia scampo. La pasta di piccole dimensioni, si fa quasi da parte, per esaltare il condimento i cui componenti legano perfettamente fino a creare un capolavoro di sapore che lascerà inevitabilmente soddisfatti. Ecco un appuntamento gastronomico, la cui fine, si tradurrà necessariamente in un arrivederci. Questo ed altro su Instagram @juri_spankhmayer_bassani