“Tra la Lombardia e il Canton Ticino c’è una
prossimità che stiamo sempre di più integrando, riconoscendo le
reciproche affinità, i bisogni e le necessità, cercando di
eliminare quel confine che ancora c’è e che di tanto in tanto si
manifesta ancora”. Lo ha spiegato il presidente della Regione
Lombardia Roberto Maroni, durante la cerimonia di
sottoscrizione, insieme al presidente del Consiglio di Stato del
Canton Ticino, Norman Gobbi, di una nuova Dichiarazione d’intesa
per rafforzare e migliorare la collaborazione transfrontaliera
in diversi settori tra la Lombardia e il Canton Ticino.
LIBERA CIRCOLAZIONE – “Stiamo lavorando – ha spiegato Maroni –
perché questi confini, non solo questo, cedano il posto alla
libera circolazione delle persone, delle idee e degli affari,
avendo come obiettivo la migliore integrazione nell’interesse
dei cittadini, perché abbiamo una storia comune e non c’è molta
differenza tra chi vive da una parte del confine e dall’altra.
Per questo l’accordo che firmiamo oggi va proprio in questa
direzione e servirà per risolvere alcuni problemi ancora sul
tavolo. Ma su tutti i nodi che abbiamo ancora da sciogliere
siamo pronti e disponibili a discutere per trovare soluzioni che
vadano bene ad entrambi”.
L’INTESA – L’intesa aggiorna un precedente testo, la cui
efficacia si era esaurita nel 2010 e ribadisce la volontà della
Lombardia e del Canton Ticino di sviluppare la collaborazione in
diversi settori tra cui commercio, turismo, energia, trasporti,
salute e scienze mediche, sport e montagna.
“L’intesa di oggi – ha aggiunto Maroni – scrive un’importante
pagina di cooperazione tra Lombardia e Canton Ticino in tanti
settori come l’energia, il turismo, i trasporti e il sostegno
alle imprese. Rimangono nodi da sciogliere, come quello legato
ai frontalieri, un nodo che desta preoccupazioni e contrasti,
anche perché non sempre è la Regione Lombardia a gestire questi
dossier, ma il Governo italiano, ma per tutto il resto la
collaborazione c’è e questa firma lo dimostra”.
LA SFIDA COMUNE DELLA MACROREGIONE ALPINA – “Abbiamo davanti –
ha concluso il presidente – la grande sfida comune della
Macroregione delle Alpi, che parte il prossimo primo gennaio,
che vedrà coinvolti tutti i cantoni svizzeri e otto Regioni
italiane con capofila la Lombardia e la sfida è quella di
diventare noi i primi interlocutori della Commissione europea
per quanto riguarda i nostri territori, le nostre questioni, i
nostri problemi e anche i fondi europei”. (Ln)