RISO ALLA PILOTA PROMUOVE TERRITORIO MANTOVANO

Il riso alla Pilota di Castel D’Ario
(Mantova) e’ una De.Co. (Denominazione comunale d’origine) dal
2008, tra le prime del Mantovano e si propone come un piatto
dalle origini contadine caratterizzato dalla semplicita’ di
preparazione e dalla tenuta della cottura.

IL RISO ALLA PILOTA A PIANETA LOMBARDIA – Il piatto tipico delle
zone della Sinistra Mincio si e’ presentato con successo a
Pianeta Lombardia, lo spazio di Regione Lombardia a Expo,
all’incrocio tra Decumano e Cardo che ogni giorno ospita eventi,
iniziative, incontri istituzionali e business to business.

IL PROGETTO ‘A SCUOLA DI GUSTO’ – L’evento si e’ svolto in
occasione della presentazione del progetto didattico ‘A scuola
di gusto’, realizzato dagli studenti delle scuole medie ‘Mameli’
di Castel d’Ario e di Catelbelforte, in rete con l’Istituto
Comprensivo Mantova 1 L.Levi, l’Istituto comprensivo di
Roncoferraro, la Scuola europea di Monaco di Baviera per lo
studio della storia e della coltivazione del riso Vialone Nano
del Mantovano e delle tradizioni legate alla ricetta del Riso
alla Pilota De.Co.
Il progetto e’ stato presentato oggi al Vivaio Scuole di
Padiglione Italia.
La degustazione, aperta anche ai visitatori di Expo, e’ stata
curata dalla associazione Pro Loco di Castel d’Ario.

TRADIZIONE PROMUOVE TERRITORIO – “Un’iniziativa che centra nel
segno e promuove un territorio – ha commentato l’assessore
all’Agricoltura di Regione Lombardia Gianni Fava – attraverso un
piatto tipico della tradizione, il ‘Riso alla pilota’, ma anche
attraverso un grande pilota, Tazio Nuvolari, asso del volante e
leggenda dell’automobilismo, famoso in tutto il mondo”.

DUE GRANDI PRODOTTI LOMBARDI: RISO E CARNE SUINA – “Un evento
che – ha sottolineato l’assessore Fava – celebra il matrimonio,
pienamente riuscito, di due grandi prodotti lombardi: il riso e
la salamella, figlia della suinicoltura che ancora oggi vede la
nostra regione al primo posto a livello nazionale nella
produzione di entrambi i prodotti. Risicoltura e allevamento del
maiale sono da sempre fra i pilastri dell’agricoltura lombarda”.

CRISI DEI COMPARTI, UTILE LA VIA ‘FRANCESE’ – “Per entrambi il
momento e’ delicato. Il settore risicolo – ha spiegato Fava – e’
insidiato dall’abolizione dei dazi in fase di importazione dal
Sud-Est asiatico, mentre i suini non riescono a risollevarsi da
una crisi che colpisce i prezzi. Non posso non ricordare in
questa sede l’operazione adottata in Francia dalla filiera
suinicola che ha stabilito un prezzo fisso dei suini per un
periodo di sei mesi, a partire da luglio: una soluzione che
consiglio agli operatori di casa nostra di prendere in
considerazione”.(Ln)

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