‘V’ARCO VILLORESI’,FAVA:OCCASIONE DI SVILUPPO PER AGRICOLTURA E TURISMO

Un sito e un’app dedicati
per far conoscere e valorizzare la civilta’ idraulica lombarda,
lungo una moderna ‘greenway’ a nord di Milano da percorrere in
bici, a piedi o a cavallo. Coniugando sviluppo economico, tenuta
del comparto agricolo e salvaguardia dell’ambiente. Sito e app
sono stati presentati oggi a Somma Lombardo (Varese), presso la
Diga del Panperduto, dall’assessore regionale all’Agricoltura
Gianni Fava e dal presidente del Consorzio Est Ticino Villoresi,
Alessandro Folli. E’ il sistema verde ‘V’arco Villoresi’, un
corridoio ecologico turistico lungo il canale Villoresi per
connettere, attraverso le piste ciclabili sulle alzaie, il
Ticino all’Adda (attraverso i Parchi delle Roggie, dei Mulini,
dell’Alto Milanese, del Roccolo, del Lura, delle Groane, del
Grugnotorto Villoresi, della Valle del Lambro, del Molgora e
del Rio Vallone). Una via verde che dovra’ sempre piu’ diventare
occasione di sviluppo per le aziende agricole del territorio.

MULTIFUNZIONE GRANDE OCCASIONE DI SVILUPPO – “Il tema della
multifunzione, dell’acqua, dell’utilizzo delle risorse irrigue
allarga i propri orizzonti – ha sottolineato l’assessore Fava –
inserendo l’elemento dell’offerta di servizi, che passano
attraverso la fruibilita’ territoriale e la domanda turistica. Un
esperimento di valore, un esempio di come vengono utilizzati
bene i fondi pubblici. Aver restituito questo pezzo di
territorio ai cittadini oltre che agli agricoltori credo
rappresenti una grande occasione di sviluppo. La multifunzione
stessa e’ salvaguardia del territorio”.

GRANDI OPPORTUNITA’ DA TURISMO NORDEUROPEO – “Non credo che la
maggior parte dei lombardi si renda conto che il sistema
reticolo irriguo lombardo si sviluppa per 4.000 chilometri di
canali – ha detto Folli – nella sua grande importanza e
funzionalita’. Sistema che serve anche per la protezione del
territorio, come accade quando ci sono piogge forti”. Una rete
che oggi viene valorizzata con le connessioni ciclabili, con
l’offerta di servizi come l’ostello (6 camere, un monolocale, 22
posti letto) e le visite guidate; un potenziale turistico
enorme, grazie alla vicina Svizzera, per i mercati nordeuropei
particolarmente sensibili all’offerta di mobilita’ ‘lenta’. Con
l’auspicio che si punti sempre alla convivenza tra chi va in
bici e chi opera sulle alzaie”. “Oggi presentiamo il lavoro
svolto sin qui – ha aggiunto Folli -, lo Stato ci ha
riconosciuto anche dei fondi, ma se non avessimo avuto un
supporto enorme da parte di Regione Lombardia, qualche progetto
avrebbe potuto crearci qualche preoccupazione. Ci hanno dato
fiducia e non abbiamo cercato di ripagarla”.x

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