SERVE MODELLO ORGANIZZATIVO PER FAR CONOSCERE NOSTRI PRODOTTI DI MONTAGNA

Sono stati premiati oggi a Milano, alla
presenza dell’assessore regionale all’Agricoltura, Gianni Fava,
i 244 migliori vini estremi che, lo scorso mese di luglio ad
Aosta, hanno partecipato al ‘Mondial des vins extremes’. Un
evento organizzata da Regione Lombardia, Unioncamere Lombardia e
Cervim (Centro di Ricerche, Studi e Valorizzazione della
Viticoltura di Montagna), in collaborazione con la Regione
Autonoma Valle d’Aosta e Vival (Associazione viticoltori Valle
d’Aosta) e con la partnership di Valoritalia e la Camera
valdostana delle imprese e delle professioni.

LA LUNGA TRADIZIONE LOMBARDA – “La Lombardia – ha detto Fava –
ha una lunga tradizione di vini di montagna. Per questo abbiamo
deciso di mettere in mostra il meglio della nostra produzione
della viticoltura eroica. Con questa giornata pensiamo di
offrire veramente il top di questa produzione speciale. Oggi
consacriamo una collaborazione che e’ nata nel tempo con la Valle
d’Aosta e che ci ha dato la possibilita’ di provare a portare i
vini estremi a Milano”.

SERVE UN MODELLO ORGANIZZATIVO – Durante la Tavola rotonda che
ha preceduto la premiazione, ci si e’ interrogati su come
diffondere una produzione ‘di nicchia’. Secondo Fava non e’ piu’
rinviabile “la nascita di un modello organizzativo, sia a
livello commerciale sia a livello distributivo”. “Auspico – ha
detto – la nascita di un vero e proprio circuito dei prodotti di
montagna. Immagino uno strumento, un elemento identificativo che
possa essere un vero e proprio vola’no per questi prodotti.
Diversamente il rischio e’ quello di promuovere un vino che poi e’
difficilmente reperibile. Stiamo parlando, infatti di prodotti
sicuramente eccellenti, ma di piccole produzioni”.

MILANO CAPITALE DEL GUSTO – L’assessore Fava ha anche
sottolineato come Milano oggi sia considerata a livello mondiale
“La capitale del gusto, della gastronomia e della cucina”.
“Milano – ha spiegato – e’ un vero e proprio punto di riferimento
per tutti i soggetti che si interessano a questi temi. Portare a
Milano, in Lombardia i vini che fino a poco tempo fa venivano
considerati marginali, non e’ certo una cosa da poco. Il mondo
del gusto ci dice che le nostre montagne sono dei veri e propri
scrigni di prodotti di qualita’”.
“Parliamo pero’ – ha ribadito – di piccole produzioni che da sole
faticano a penetrare nei grandi mercati. Hanno bisogno di essere
sostenute. Serve dunque un’operazione non solo culturale, ma
anche economica. E le istituzioni devono poter dare loro la
garanzie di sussistenza. E’ un progetto sicuramente ambizioso,
ma molto azzeccato”. (Lnews)

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