“Il Centro Clinico Nemo e’ l’esempio
virtuoso di collaborazione pubblico- privato, dove
un’iniziativa privata, occupandosi dell’aspetto clinico, socio
sanitario e sociale, si e’ contraddistinta per la presa in carico
globale dei pazienti affetti da patologie neuromuscolari”.
Lo ha detto l’assessore al Welfare di Regione Lombardia Giulio
Gallera nel corso dell’inaugurazione, questa mattina,
all’ospedale Niguarda di Milano, del nuovo Centro per la ricerca
avanzata contro le malattie neuromuscolari, alla quale hanno
partecipato, oltre al presidente del Centro Clinico Nemo Alberto
Fontana, il rettore dell’Universita’ degli Studi di Milano
Gianluca Vago e il direttore generale dell’Ospedale Niguarda
Marco Trivelli.
MODELLO A CUI FAR RIFERIMENTO – “Quello messo in campo da Nemo e’
un modello a cui far riferimento – ha evidenziato l’assessore –
e per questo Regione lo vuole come partner per la costruzione
dei percorsi di presa in carico che dovranno essere realizzati
in virtu’ della nuova riforma socio sanitaria. Oggi poi da
quest’esperienza parte anche un nuovo progetto che mira anche
alla ricerca di nuove cure e terapie che possano contribuire
ulteriormente a migliorare la qualita’ della vita dei malati
aiutandoci, quindi, anche sotto questo profilo”.
650 METRI QUADRI PER RICERCA – Il Centro clinico Nemo e’ un ente
nato dalla volonta’ delle associazioni dei pazienti per la presa
in carico multidisciplinare della malattie neuromuscolari. Oggi,
grazie a una collaborazione con l’ospedale Niguarda, ha ottenuto
in gestione un’area di 650 metri quadrati, in disuso, dove
realizzera’ un reparto per la ricerca su nuove terapie contro
queste patologie neuro degenerative. In corso ci sono gia’
importanti sperimentazioni contro sclerosi laterale amiotrofica,
atrofia muscolare spinale e distrofie muscolari.
Tra le strumentazioni piu’ avanzate un ‘fisioterapista robot’,
carrozzine che si guidano grazie al movimento degli occhi, e
arti robotici.