“La Regione ha il compito di assicurare
la tutela della fauna selvatica, anche mediante il soccorso e la
cura dei soggetti in difficolta’, per la loro riabilitazione e
reinserimento in natura”. Lo ha spiegato l’assessore regionale
all’Agricoltura Gianni Fava, rispondendo in Consiglio regionale
a un’interrogazione sulle competenze nel recupero della fauna
selvatica.
Come riportato nelle premesse dell’interrogazione, con le leggi
regionali n. 19/2015, 32/2015 e 7/2016, Regione Lombardia ha
definito le nuove competenze in materia di caccia a seguito
della riforma Delrio. Tali leggi hanno modificato la legge
regionale 26/1993 in materia di caccia che, analogamente a
quanto avviene a livello nazionale, disciplina anche la tutela
della fauna selvatica omeoterma.
COMPETENZA SEMPRE REGIONALE – “L’interrogazione – ha esordito
Fava – ci permette di chiarire una vicenda che ha tenuto banco
nel dibattito, su una tematica di grande sensibilita’. L’art. 6
della legge regionale 26/93, che prevede la disciplina, da parte
della Giunta regionale, su soccorso, detenzione temporanea e
successiva liberazione di fauna selvatica in difficolta’, nonche’
l’individuazione dei centri di recupero abilitati a ricevere
tale fauna, non ha in realta’ subito modifiche. Tale disciplina e’
sempre stata di competenza della Giunta regionale che, nel 1994,
aveva approvato varie delibere in materia di Centri di recupero
della fauna in difficolta’”.
STANZIATI, E IN PARTE LIQUIDATI, 123 MILA EURO – Per assicurare
la continuita’ dell’attivita’ dei Centri di Recupero Animali
Selvatici (Cras) autorizzati in Regione Lombardia e garantirne
il funzionamento per tutto il 2016, a seguito del passaggio
delle competenze la Giunta regionale (il 12 aprile scorso) aveva
stanziato 123.000 euro, “gia’ impegnati e in parte liquidati” ha
tenuto a sottolineare l’assessore.
DISCIPLINA IN AGGIORNAMENTO – La Giunta ha, altresi’,
contestualmente avviato una ricerca per l’aggiornamento della
disciplina vigente e l’elaborazione di modalita’ e criteri
omogenei per il finanziamento dei Cras. Prima del passaggio
delle funzioni amministrative dalle Province alla Regione,
avvenuto il 1 aprile scorso, l’attivita’ di recupero della fauna
selvatica e l’eventuale trasporto presso i Cras, pur non essendo
esplicitamente previsto per legge, venivano svolte dagli agenti
di vigilanza faunistico-venatoria delle Province, anche sulla
base di provvedimenti emanati dalle province stesse o di
semplici accordi.
La Provincia deteneva infatti i mezzi e le professionalita’
adeguati al recupero e al trasporto della fauna selvatica anche
in virtu’ dell’art. 49 della l.r. 26/93, che prevedeva che la
fauna selvatica sequestrata dagli ufficiali o agenti di
vigilanza dovesse essere liberata in localita’ adatta o
consegnata a un Cras.
A PROVINCE VIGILANZA VENATORIA – “Con il passaggio alla Regione
delle funzioni amministrative in aggiunta a quelle di
pianificazione, indirizzo e coordinamento gia’ attribuitele prima
delle recenti modifiche normative – ha osservato l’assessore –
la competenza in materia di caccia e fauna selvatica risulta
essere quasi totalmente in capo alla Regione. Alle Province sono
state pero’ confermate la vigilanza venatoria e le attivita’
connesse con la tutela della fauna selvatica”.
FAUNA SELVATICA SEQUESTRATA E IN DIFFICOLTA’ – Anche la
normativa risultante dalle recenti modifiche non entra nel
dettaglio della competenza sul recupero della fauna selvatica in
difficolta’ ma ha lasciato invariato quanto previsto dall’art. 49
della l.r. 26/93 sulla fauna selvatica sequestrata. “Le Province
continuano pertanto a detenere mezzi e professionalita’ adeguati
al recupero e al trasporto della fauna selvatica sia sequestrata
sia in difficolta’ – ha fatto notare Fava -. Condividendo la
necessita’ di fare chiarezza sulla materia, gli uffici competenti
hanno predisposto una bozza di provvedimento sulle attivita’ in
materia di caccia e tutela della fauna selvatica da svolgersi in
raccordo tra Regione e Provincia, tra le quali rientra anche il
recupero della fauna selvatica in difficolta’. Tale
provvedimento, preordinato a un accordo tra le parti, sara’
sottoposto a breve alle Province nelle sedi piu’ opportune”.
REGIONE HA MESSO IN SICUREZZA I CRAS – “Quando noi abbiamo
scelto di intervenire sui Cras – ha detto Fava, in conclusione –
lo abbiamo fatto in una situazione di grande precarieta’ degli
stessi, in particolare in due casi: uno nella Citta’
metropolitana di Milano, con l’Oasi di Vanzago, l’altra
riguardava la provincia di Bergamo, con l’Oasi Valpredina. In
entrambe le situazioni, le amministrazioni provinciali non
avevano trasferito le risorse adeguate che noi abbiamo integrato
per la sopravvivenza dei due centri di ricerca. Di qui il plauso
ricevuto dalle organizzazioni di tutela della fauna per
l’intervento regionale che aveva messo in sicurezza i Cras. Nei
prossimi giorni, con l’accordo che stiamo siglando con le
province, si arrivera’ a definire piu’ precisamente le competenze
in tema di trasporto, che secondo noi restano in capo alle
province, per cui corrispondiamo direttamente risorse in virtu’
del ritorno delle deleghe stesse”.