VINO,FAVA:TUTELARE NOME E PRODUZIONE DEL LAMBRUSCO

“Esprimo soddisfazione per questa
risoluzione che si inserisce in un contesto piu’ generale della
tutela delle denominazioni d’origine e del fatto che questa
avvenga in corrispondenza dei disciplinari di produzione, del
rispetto delle norme in tema di approvvigionamento delle materie
prime, piuttosto che di modalita’ di trasformazione delle stesse.
Per un attimo abbiamo rischiato che si passasse da un sistema
come l’attuale, in virtu’ del quale i disciplinari comprendono
anche elementi geografici di provenienza, a un sistema
nell’ambito del quale non valesse piu’ il termine perentorio
geografico di provenienza, ma al contrario fosse possibile usare
la stessa indicazione a patto che i vitigni, o gli uvaggi che
compongono i vitigni tradizionali, rispettassero le indicazioni
dei disciplinari attuali”. Lo ha spiegato l’assessore regionale
all’Agricoltura Gianni Fava, intervenendo oggi in aula nel corso
della discussione su una risoluzione sulla tutela dell’utilizzo
della menzione ‘Lambrusco’ nell’etichettatura dei vini. Il
documento, votato all’unanimita’, invita la Giunta a vigilare
affinche’ la Commissione Europa ritiri ‘l’atto delegato’ che
prevede la liberalizzazione della produzione di un vino con un
forte legame con i territori della provincia di Mantova e
dell’Emilia e una filiera che conta 8.000 aziende viticole, 20
cantine cooperative, 48 aziende vinicole, oltre 1.000 addetti.

“In un contesto di questo tipo – ha aggiunto Fava – abbiamo
preso posizione netta in conferenza Stato Regioni, chiedendo
solidarieta’ alle altre regioni e chiedendo al Ministero di
prendere una posizione ferma, di contrarieta’, che e’ stata
formalizzata di fatto il 30 luglio 2015, con una nota inviata
alla Ue in cui si ufficializzava la posizione contraria del
Governo italiano alle ventilate modifiche al regolamento”. In
quel contesto le dichiarazioni del commissario Hogan sono state
accolte positivamente, visto che hanno recepito le nostre
sollecitazioni. Ovviamente la vicenda non finisce qui, prendo
per buone le sollecitazioni di chi, come i firmatari della
risoluzione di oggi, chiede di vigilare affinche’ gli impegni
presi verbalmente siano mantenuti. Ci prendiamo questo onere
volentieri: la tutela delle denominazioni d’origine passa dalla
territorialita’, in difetto della quale sarebbe difficile
tutelare qualsiasi tipo di produzione locale”. x

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