“Con che faccia si viene a contestare
il provvedimento di Regione Lombardia relativo all’azzeramento
delle rette degli asili nido quando, a livello di Governo
centrale, si latita sul tema e le famiglie vengono abbandonate a
loro stesse non essendoci una seria programmazione di interventi
dedicati; interventi che possano agevolare le giovani coppie, la
natalita’, il reinserimento lavorativo e la conciliazione
famiglia-lavoro?”. Se lo chiede l’assessore al Reddito di
Autonomia di Regione Lombardia Francesca Brianza, commentando le
polemiche degli ultimi giorni inerenti alle adesioni, da parte
dei Comuni, al bando ‘Nidi gratis’, indetto da Regione Lombardia
nel mese di maggio e che durera’ ancora per 12 mesi.
PROVVEDIMENTO SPERIMENTALE OLTRE LA CRISI – “Regione Lombardia,
a differenza di altre Regioni italiane, e in un periodo di
profondi tagli delle risorse da parte del Governo Renzi –
sottolinea l’assessore Brianza -, ha messo in campo questo
provvedimento sperimentale per venire incontro ai bisogni delle
famiglie a fronte dell’inerzia dello Stato che molto parla ma
poco fa”.
PRONTI ALLE MIGLIORIE – “Essendo un progetto in fase di
sperimentazione – precisa l’assessore – siamo consapevoli del
fatto che a tale provvedimento si possano apportare delle
modifiche e, nei prossimi giorni, saremo pronti a mettere in
atto tutte le migliorie necessarie affinche’ la platea dei
beneficiari aventi diritto, possa ampliarsi il piu’ possibile”.
HANNO ADERITO TUTTI I CAPOLUOGHI E 360 COMUNI – “Quanto ai dati
diffusi dalla stampa – afferma l’assessore Brianza – intendo
chiarire che il bando prevede diverse fasi per aderire a tale
misura. In particolare, si sta concludendo la verifica dei
Comuni che hanno aderito alla prima fase: 211 Comuni i cui
abitanti risultano essere oltre 3 milioni, pari al 32,93% dei
cittadini lombardi. Inoltre, in tali Comuni, si trova il 44,7%
del totale degli asili nido pubblici (253 su un totale di 566)”.
“Alla seconda fase – prosegue – hanno presentato adesione al
bando altri 149 Comuni, con il risultato che, a oggi, hanno
aderito tutte le citta’ capoluogo oltre a molte municipalita’ del
territorio per un totale di 360 comuni. Il dato non e’ ancora
definitivo, perche’ ci sara’ una terza fase che si chiudera’ il
prossimo 16 settembre”.
NO AI PROFESSIONISTI DELLA CONTESTAZIONE – “I professionisti
della contestazione – conclude l’assessore Brianza – vadano a
chiedere alle famiglie che potranno usufruire del bando, se
questo provvedimento non portera’ loro dei benefici reali; lo
chiedano, se ne hanno lo spirito, a quelle famiglie che, vessate
da un’imposizione fiscale senza precedenti, ci pensano non due,
ma tre o quattro volte prima di mettere in ‘cantiere’ l’idea di
avere un figlio, non sapendo se potranno permetterselo”.