OLTREPO’ PAVESE: 2018 ANNO RILANCIO PER PRIMO TERROIR REGIONALE

“Il 2018 per l’Oltrepo’ Pavese, che sta raccogliendo crescenti consensi in termini di qualita’ assoluta delle sue produzioni, puo’ essere l’anno della svolta. Il territorio ha di fronte un’opportunita’ unica nel segno della qualita’, del riposizionamento e del rilancio”. L’assessore regionale all’Agricoltura commenta cosi’ la nuova fase pre-assembleare che il Consorzio Tutela Vini Oltrepo’ Pavese prepara, dopo l’approvazione del nuovo statuto consortile e del nuovo testo del disciplinare Docg.

PERCORSO DI RIFORMA – “Anni fa e’ stato corretto aprire il percorso di riforma con l’aiuto di piu’ universita’ e dati oggettivi per uscire dall’auto referenzialita’ di un mondo produttivo che, negli anni, non ha saputo abbastanza farsi del bene e valorizzarsi – ricorda l’assessore -. Al mio arrivo in Oltrepo’ notai come ancora una larga fetta di mercato fosse detenuta da imbottigliatori, gran parte dei quali provenienti da altri territori, esortando a imbottigliare e posizionare di piu’ e meglio i vini direttamente, senza cedere marginalita’ ad altri”.

ANDARE FINO IN FONDO – L’assessore invita ad andare fino in fondo senza tergiversare: “troppe volte le rivoluzioni si fermano alle parole, alle dichiarazioni o sulla carta. Fuori il mondo osserva da vicino l’Oltrepo’, sicuro del fatto che scegliera’ per il meglio. I produttori e le cantine sociali, forti dell’impulso che sta arrivando dalla nuova Terre d’Oltrepo’

e da una La Versa riavviata, devono procedere uniti verso uno scenario di cambiamento vero, evitando barricate e demonizzazioni. Gli stessi consumatori devono avere evidenza che le batoste subite hanno insegnato qualcosa al primo terroir vitivinicolo della Lombardia”.

STRATEGIA DI IMPRESA – L’esortazione e’ anche a cambiare passo a livello di strategia d’impresa. “Sulle colline del Pinot nero e del Metodo Classico dal 1865 – osserva l’assessore all’Agricoltura – mi piacerebbe vedere piu’ aziende specializzarsi, concentrandosi su poche tipologie distintive. Ci sono tanti marchi aziendali in Oltrepo’ che trarrebbero beneficio se il territorio, nel suo insieme, desse prova di uno scatto d’orgoglio, con coraggio, rifuggendo quelle divisioni che hanno fiaccato questa terra, rendendola preda di speculatori”.

PRODUZIONI DI ALTA GAMMA – “Le produzioni di alta gamma del territorio – conclude l’assessore – non hanno ancora i numeri per competere in Italia e nel mondo. Serve un patto di territorio, a partire proprio dalle riforme sul tavolo. Senza una tracciabilita’ forte, rese ragionate sull’Igt, sfoltimento delle Doc e un vero addio all’era della damigiana, in senso culturale, il territorio non arrivera’ dove merita. Non puoi comunicare quello che non c’e’ e nemmeno trasferire valore a una terra che non sceglie cosa essere, senza lasciare opzioni o spiragli aperti per lavorare eternamente al low cost. Se una cosa si vuole, si tira dritto con coraggio”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarĂ  pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *