TUTTO IL MARE

Amate il pesce e le zuppe? Eccone una che nasce nella provincia di Livorno ma anche a Viareggio, è il caciucco particolare tipo di zuppa, che racchiude molluschi crostacei e pesci cosiddetti poveri. Non ci sono regole severe sulla composizione di questo piatto, ma tutto dipende dal pescato del giorno. Ad ogni modo non mancano quasi mai polpi,calamari, cozze, vongole, seppie, cicale e scorfani. Riposano su un letto di crostini di pane abbrustoliti e intinti nell’aglio  ricoperti di salsa di pomodoro. Il guazzetto che ne deriva raccoglie gli aromi rilasciati da ogni singolo pesce  divenendo qualcosa di sublime. La scarpetta diventa doverosa e  parte integrante dell’intera esperienza. Come sempre le origini spaziano tra miti e leggende tra chi sostiene che venne creato dalla donazione di pesci da parte di vari pescatori  alla famiglia di un loro compagno morto durante una tempesta, a chi attribuisce la paternità ad un guardiano del faro che per risparmiare sull’olio che alimentava la luce del fanale non friggeva il pesce ma creava quindi delle zuppe. A chi infine sostiene che nacque semplicemente utilizzando gli avanzi del pesce del giorno rimasto invenduto. Alla fine l’unica cosa certa è che uno dei posti  in cui avrete la possibilità di poter gustare in un unico piatto una così vasta varietà di pesce davanti ad un buon bicchiere di vino è sicuramente l’Italia. Scontato? Forse, ma d’altronde, questo sappiamo fare e lo sappiamo fare bene.  Questo ed altro su Instagram @juri_spankhmayer_bassani

CROCCANTEZZA MARE

Il mare si presenta sulle nostre tavole sotto diverse forme. Crudo, cotto, bollito e fritto. Oggi ci concentriamo su quest’ultima forma, una di quelle che regala più soddisfazioni. La paranza é un particolare tipo di frittura ormai diffusa in tutta Italia che coinvolge principalmente pesci di piccole dimensioni. Il suo nome deriva dal tipo di imbarcazione la paranza appunto che impiegata in tutte le marinerie d’Italia viene utilizzata per la pesca a strascico. Ma veniamo al sodo. Alici, piccole sogliole , merluzzi, triglie, mazzoni, retunni  e altri tipi di pesciolini sono ciò che vi troverete di fronte vestiti elegantemente per l’occasione in un abito dorato e croccante dato dalla frittura composta da farina dopo essere stati immersi velocemente in olio bollente e successivamente adagiati in un letto di carta assorbente. Uno spicchio di limone ed eccovi servito caldissimo uno dei piatti più golosi di questo periodo. Con i suoi colori vivi appagherà i vostri occhi, il profumo di pesce fritto vi avvolgerà e stuzzicherà il vostro olfatto come se volesse augurarvi buon appetito e per finire la croccantezza della frittura accarezzerà il vostro palato placando almeno temporaneamente quella voglia matta di pesce che sta assalendo molti in questo periodo. Ma attenzione… Per placarla definitivamente sarà necessario ripetere l’intera operazione più e più volte nel corso dell’estate. Questo ed altro su Instagram @juri_spankhmayer_bassani

CARTA DA MUSICA

Ristorante sardo, profumino di pietanze diffuso, ma ci concentreremo su un elemento comune che sarà presente su tutti i tavoli indipendentemente dai gusti dei clienti, sto parlando del pane carasau. Costituito solo da lievito, acqua, sale e semola di grano duro non ha assolutamente l’aspetto di nessun tipo di pane. É un disco estremamente sottile e croccante adatto ad essere conservato per molto tempo. Il termine sardo deriva dal verbo carasare che altro non é che una tostatura fatta in forno che conferisce la particolare croccantezza per cui é divenuto famoso. Fuori dalla Sardegna a tal proposito a causa della sua rumorosità durante la masticazione  viene anche chiamato “carta da musica”. Forse il termine musica é un po’ azzardato ma essendo servito prima ancora che la gente inizi ad ordinare, insieme a grissini e pane tradizionale, possiamo senza dubbio affermare che  é sicuramente lui ad aprire le danze… Questo ed altro su Instagram @juri_spankhmayer_bassani

PERLE SARDE

Un piccolo ristorantino con vista mare. Il profumino di pesce che riecheggia per la veranda che fondendosi col vociare soffuso della gente contribuisce a rendere l’atmosfera estremamente rilassante. Arriva il cameriere e appoggia delicatamente davanti ad un calice di prosecco che iniziava a sentirsi solo un piatto colmo di piccole perle fumanti all’interno delle quali riposano cozze, vongole gamberi e calamari. Chi è del luogo avrà già capito di cosa sto parlando. Siamo in Sardegna al cospetto di uno stupendo piatto di fregula sarda ai frutti di mare. Un particolare tipo di pasta secca che viene ottenuta rotolando in un catino di coccio la semola formando delle piccole sfere irregolari di diametro da 2 a 6 mm che successivamente vengono tostate in forno. Un sapore molto particolare che viene arricchito ovviamente dal condimento a base di vari tipi di pesce. In bocca é un tripudio di sapori, la pasta essendo di piccole dimensioni si lascia avvolgere completamente dai frutti di mare e dal pomodoro facendo da ponte e collegando i sapori dei vari ingredienti tra di loro. Alla fine del piatto sarete compiaciuti dell’eccellente scelta fatta. Con il mare con i tesori saporiti che offre e l’uomo che ci mette del suo creando delle perle appositamente per esaltarne ed arricchirne i frutti avrete la sensazione di non aver avuto davanti a voi un semplice piatto, ma un vero e proprio forziere contente un inestimabile tesoro. Questo ed altro su Instagram @juri_spankhmayer_bassani

UN CLASSICO

Oggi parliamo di un altro classico della nostra cucina. Le sue origini non sono facili da definire. l’Italia é una terra di mare e quindi sono molte le regioni che ne rivendicano la paternità. Ma alla fine poco importa. Quello che di certo c’è è che sia stato concepito nella nostra amata terra. Sto parlando del polpo con le patate. Facile da preparare bisogna riservate particolare attenzione al polpo che va cotto anche per 30 minuti dopo essere stato adeguatamente pulito finché diventa bello tenero. Le patate vanno cotte a parte. Al termine si lascia raffreddare, si taglia il polipo a cubetti e si unisce il tutto aggiungendo alla fine olio d’oliva, un goccio di vino bianco, sale, prezzemolo e pepe. Un piatto golosissimo che viene spesso servito come antipasto ma capita anche di vederlo  come secondo di pesce o come piatto unico. Un sapore deciso,intenso e particolare che tutti gli amanti del genere conoscono perfettamente. Un vero e proprio comitato di benvenuto per un pranzo o una cena a base di pesce che potrete gustarvi in quasi tutti i ristoranti della nostra penisola meglio ancora se in una località di villeggiatura e magari con vista mare. É chiedere troppo? Direi di no in Italia avrete solo l’imbarazzo della scelta.

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RINFRESCANTE

Oggi parliamo di un piatto diffuso in tutta la penisola tipicamente estivo.  Il riso freddo o insalata di riso è costituito da riso normale oppure parboiled ed è condito  con una moltitudine di ingredienti che lasciano spazio alla fantasia di chi sta preparando il piatto. Sono tagliati a pezzetti e possono essere uova, verdure crude o cotte, sottaceti ma anche carne come Wurstel e prosciutto o formaggio.  Un piatto che risulta gradevole alla vista e ben colorato che non impegna. Il suo punto di forza è che può essere preparato prima per essere in seguito la portata principale di un bel picnic.  Estremamente saporito grazie ai numerosi ingredienti di cui è composto nelle giornate particolarmente afose ci viene incontro con la sua freschezza e leggerezza.  Se c’è un piatto simbolo dell’estate in Italia sicuramente è questo, sarà forse il motivo per cui solo il sentirlo nominare evoca belle sensazioni e pensieri felici, in fondo basta così poco per trovare il buon umore…  Questo ed altro su Instagram @juri_spankhmayer_bassani

GRAN FINALE

Un colore giallo intenso. Freddo, quasi glaciale. Scende nella gola che é una meraviglia ma il meglio di sé lo dà dopo pochi secondi, è ormai diffuso in tutta Italia ma la sua culla é la  Campania, il limoncello. Un liquore particolarmente dolce ottenuto dalla macerazione in alcol etilico al 90% delle scorze di limone e successivamente miscelato con uno sciroppo di acqua e zucchero, ma possono essere coinvolti anche altri tipi di agrumi in questa alchimia. Gusto molto dolce e inizialmente visto la bassa temperatura a cui viene servito risulta molto fresco per poi scatenarsi in una reazione esotermica che scalderà non solo la  gola. Viene generalmente servito alla fine di un pranzo o una cena consistente come digestivo, e funziona! Al suo passaggio sciacquerà il palato e lo farà nel modo più dolce togliendo il sapore delle pietanze appena consumate e anche la sensazione di eccessiva sazietà che spesso si accompagna ai grandi pasti. In conclusione un senso di benessere e serenità, la cosiddetta quiete dopo la tempesta…cheers. Questo ed altro su Instagram @juri_spankhmayer_bassani

IN FONDO AL MAR

Cozze, vongole, scampi e gamberi coccolati dal caldo abbraccio della pasta cotta al dente. Ogni ingrediente con la sua tonalità cromatica differente dagli altri si fonde quasi a formare un quadro perfetto su questa tavolozza fumante costituita da spaghetti che possono essere rossi al sugo o bianchi con l’aggiunta di pomodorini. Siamo in Campania e avrete già capito che sto parlando degli spaghetti allo scoglio. Per gli amanti del pesce è pura estasi. Gli occhi sono i primi a cibarsi di questo stupendo piatto che dato la natura dei suoi ingredienti si presta alle più svariate forme di impiattamento a seconda della creatività di chi li ha cucinati. Di pari passo arriva l’olfatto che viene continuamente provocato da ogni singolo frutto di mare che pare spintonarsi con gli altri per avere la meglio pur non riuscendoci dando luogo ad una fragranza unica che si stamperà nella vostra mente per tutta la vita. E finalmente arriva l’assaggio. Gli spaghetti vengono risottati in padella per assorbire il sapore del pesce e risultare ancora più appetitosi finendo con l’esaltare di volta in volta ogni singolo mollusco o crostaceo che addenterete. Anche se non sarete in una località marittima mentre li starete mangiando non preoccupatevi… un pezzo di mare sarà comunque entrato a casa vostra quel giorno. Questo ed altro su Instagram @juri_spankhmayer_bassani

SEMBRANO CATTIVI

Sono diffusi in diverse regioni italiane dal nord al centro Italia e possono avere forme diverse che vanno dallo gnocco, al maccherone o al cordone ritorto. Sto parlando degli strozzapreti. Anche la composizione varia a seconda della zona in cui vengono prodotti. In Calabria ad esempio sono fatti di farina e uova, mentre al nord sono gnocchi di pane raffermo con l’aggiunta di spinaci, uova e grana.  Possono essere ovviamente associati alle più disparate ricette con l’aggiunta di pesce, funghi o verdure. Ma la loro particolarità sta nella loro origine. Avendo infatti una forma particolare che può presentare qualche difficoltà nella loro consumazione venivano spesso associati maliziosamente alla cosiddetta ingordigia dei preti citati anche nella letteratura romanesca.  Nonostante la nomea che si sono fatti,  assicuro che sono tutt’altro che cattivi… anzi sono “buonissimi”. Questo ed altro su instagram @juri_spankhmayer_bassani

SIMPATICO PIATTO

Sono oramai diffuse ovunque ma sono originarie della Puglia e della Basilicata. Oggi parliamo delle orecchiette. Prendono il loro nome dalla forma a cupola di colore bianco, con il centro più sottile del bordo e con la superficie ruvida. Normalmente vengono utilizzate più grandi quelle cotte con le verdure e molto più piccole quelle cotte con il ragù. A differenza degli altri tipi di pasta sono molto più sostanziose, carnose, riducendo in una ricetta il loro ruolo di semplici accompagnatrici di altri ingredienti prendendosi molto più spazio quasi a divenire le principali protagoniste del piatto. Una variante particolarmente famosa le vede associate alle cime di rapa. La cottura ottimale delle verdure con la pasta racchiude la chiave del successo di questa ricetta. La tradizione vuole che vengano insaporite con qualche filetto di acciuga e peperoncino, soffritto con una nota croccante di spolverata di pane grattugiato rosolato in padella. Una pietanza che strizza l’occhio anche ai vegani con la semplice omissione delle acciughe. Questo piatto pugliese rappresenta l’ennesima perla che questa fantastica terra ha da offrire rendendo più ricco e fantasioso il già rinomato panorama culinario del made in italy, insomma, chi ha “orecchie” per indendere intenda… questo ed altro su instagram @juri_spankhmayer_bassani