Categoria: TASTE IT | Spankhmayer
Via Montenapoleone | Food
DOLCI PER PAPA’
Tipico della Campania ma del meridione in generale con molte varianti, questo dolce viene preparato in onore della festa di San Giuseppe e servito generalmente nella festa del papà. Da qui il nome di Zeppola di San Giuseppe. Costituito da farina, zucchero, uova, olio di oliva e crema pasticcera guarnito poi con amarene sciroppate per decorazione. Un dolce dalla buona presenza scenica che costituisce il finale perfetto di una cena o un buon pranzo in famiglia. Un’esplosione di gusto estremamente sostanziosa che non risulta tuttavia pesante per via delle dimensioni contenute. La leggenda narra che San Giuseppe in fuga con la moglie Maria e il figlio Gesù verso l’Egitto per sopravvivere e garantire il sostentamento della famiglia si fosse improvvisato “frittellaro”. Una visione sicuramente poetica che non fa altro che rendere giustizia alla figura di tutti i padri d’Italia che quel giorno dopo averlo mangiato sarà perché avranno la pancia piena, o per l’improvvisa esplosione di zuccheri, saranno accomunati da un’espressione che trasuderà orgoglio e serenità. Non sapremo mai se sarà merito suo, ma di certo la zeppola era presente. Coincidenza? Questo ed altro su Instagram@juri_spankhmayer_bassani
DOLCE SORRISO
TROVATA GENIALE
Dorata, croccante fuori con un’anima soffice e filante dentro . Siamo in Campania e stiamo parlando della mozzarella in carrozza. Due fette di pane in cassetta intinte nell’uovo e nel latte, a volte anche passate nella farina e pan grattato e infine fritte, che abbracciano amorevolmente degli strati di morbida mozzarella. Un antipasto estremamente goloso che nel giro di poco tempo è diventato famoso in tutta Italia. Il contrasto tra la crosta esterna e la morbidezza del suo cuore interno sono euforia per il palato. Spezzando una fetta in due e rivelando l’anima filamentosa l’esperienza è ancora più appagante. Originario di Napoli questo piatto è nato dalla necessità di riutilizzare la Mozzarella avanzata. Questo la dice lunga sull’ingegno degli amici napoletani che hanno dimostrato per l’ennesima volta quali meraviglie siano in grado di fare con la mozzarella… Questo ed altro su Instagram @juri_spankhmayer_bassani
CHE FORMAGGIO…
SCRIGNO PUGLIESE
Puglia… alla scoperta di uno dei tanti tesori troviamo una sorta di scrigno che racchiude al suo interno un’anima di Pan di Spagna contenente amarene sciroppate e un impasto di mandorle cotte, il tutto ricoperto da una bianca glassa di zucchero o cioccolato bianco: La Faldacchea di Turi. Questi lingottini a differenza delle altre paste di mandorle che restano secche e dure, perché cotte in forno, hanno la caratteristica di rimanere umidi e morbidissimi in quanto l’impasto viene cotto direttamente sul fuoco. Inutile parlare di quanto siano buoni, un mix di sapori che si riveleranno in rapida successione a partire dalla delicata dolcezza del cioccolato bianco o glassa di zucchero alla più corposa e consistente pasta di mandorle mista al Pan di Spagna per arrivare alla dolcezza intensa dell’amarena sciroppata. Un brevissimo viaggio sensoriale che lascerà un segno indelebile. Spesso decorato con le iniziali di due nomi, per questo chiamato anche il dolce della sposa, perché offerto come bomboniera agli invitati… se la felicità può concretizzarsi in qualcosa di materiale questi dolci sono sicuramente una sua forma. Questo ed altro su Instagram @juri_spankhmayer_bassani
NON SONO SOLO CHIACCHERE
Diffuse in tutta Italia, non a caso, sono state inserire nella lista dei prodotti agroalimentari tradizionali. Sono costituite da un impasto di farina, zucchero, burro e uova, vengono poi tagliate a strisce e infine fritte divenendo così croccanti e friabili come a noi piacciono tanto. Sono le chiacchiere o bugie o frappe o crostoli, ma hanno tanti altri nomi, è uno dei pochi dolci italiani con la caratteristica di avere un nome diverso a seconda della regione in cui viene prodotto. Preparate in occasione del Carnevale sono buonissime… un dolce che lascia pienamente soddisfatti ma che presenta una pericolosa insidia, provoca dipendenza. Ogni volta che verrà aperta una confezione andrà incontro ad un solo ed inequivocabile destino, la fine. Si parte sempre con l’idea di assaggiarle, per poi venire colti da una frenesia tale, da farci ritrovare la lucidità solo quando finiscono. Anche se chiamate in modi diversi da regione a regione, avere forme diverse, e qualche ingrediente diverso da zona a zona, una cosa le accomuna… il sorriso compiaciuto e l’espressione soddisfatta che compaiono in coloro che le hanno appena assaggiate in qualsiasi zona della nostra penisola. Questo ed altro su Instagram @juri_spankhmayer_bassani
CARATTERE POLIEDRICO
ECCO IL BUONGIORNO
CUORE TENERO
Andiamo nel Lazio per degustare uno dei piatti più iconici e famosi della zona ma non solo… la pasta all’amatriciana! Un particolare tipo di condimento costituito da pomodoro San Marzano, guanciale, pepe nero o peperoncino, pecorino e olio extravergine di oliva il tutto sfumato con del vino bianco secco, ci sono anche varianti che comprendono strutto, cipolla e aglio. Avete già l’acquolina in bocca? Fate bene perché ho appena iniziato. Nella ricetta tradizionale si usano gli spaghetti, ma la trovate anche coi bucatini o tonnarelli, in ogni caso, con con un profumo estremamente forte ,orinale e molto gradevole. Al palato viene sprigionata la prepotenza del suo carattere. Tutti ingredienti dal sapore intenso e forte, si fanno strada attravero le papille gustative, dove ognuno tenta di prevalere sull’altro in una competizione che vede come unico vincitore, il fortunato che in quel momento la sta mangiando. Un piatto cruento, duro e prepotente ma che al suo termine, lascia solo appagamento gustativo… il classico burbero dal cuore tenero. Questo ed altro su Instagram @juri_spankhmayer_bassani