OLIVICOLTURA,FAVA:A ‘TUTTOFOOD’ CONSOLIDIAMO QUALITÀ NOSTRA PRODUZIONE

“Produzioni di qualità, seppur piccole,
aree che si rivalutano grazie a un ritorno alla gestione dei
territori come elemento cardine dell’attività olivicola. Sono
passi avanti fatti nella direzione di migliorare la già buona
reputazione e percezione che l’olio di oliva extra vergine ha,
prodotto unico nel suo genere, anche in Lombardia. Tutto questo
diremo a ‘Tuttofood’, la terza fiera al mondo del food, che,
quest’anno, si presenta con numeri ancora più da record”. Lo ha
sottolineato l’assessore regionale all’Agricoltura Gianni Fava,
intervenendo, oggi, alla presentazione del progetto ‘Tutto il
vero olio italiano a Tuttofood’.
Dal 3 al 6 maggio prossimi ‘Tuttofood’ accoglierà i visitatori
in Fiera a Milano con 2800 aziende in rappresentanza di oltre
7.000 marchi. Un evento dove il Consorzio olivicolo Italiano
Unaprol porta il meglio della produzione olearia nazionale.
L’olio di oliva, secondo una ricerca Eurisko, è al secondo posto
– a pari merito con la pasta – tra i prodotti italiani più
ricercati dai buyer internazionali.

LOMBARDIA PRIMA PER CONSUMO – “Nella regione olivicola più a
nord del pianeta – ha aggiunto Fava – i Lombardi sono i primi
consumatori di olio d’oliva extra al mondo, con 24 milioni di
litri. Ne produciamo circa 800.000 litri l’anno, il 3 per cento
del nostro consumo. Aumentano poco le superfici coltivate, ma
aumentano in virtù di una dinamica che ha riportato la gestione
del territorio come elemento cardine dell’attività olivicola.
Quando questa attività diventa economicamente prevalente, è
anche in funzione del fatto che la piccola produzione si è
caratterizzata per buona reputazione, che trasferisce ai
territori”. “Attenzione, però – ha ammonito Fava -: il
consumatore non deve essere influenzato più di tanto dalle
problematiche sanitarie. Facciamo scelte, piuttosto, per
migliorare comunicazione e percezione all’esterno di un
prodotto che è unico nel suo genere e ha fatto cambiare le
abitudini alimentari. Accadrà a ‘Tuttofood’, dove diremo al
mondo che sappiamo fare cose buone e di qualità indiscutibile”.

POCA CHIAREZZA, GRANDE INSIDIA – “La grande insidia è che non
siamo ancora arrivati a etichettatura trasparente e
tracciabilità – ha ricordato l’assessore lombardo -. Dobbiamo
fare i conti con il fatto che sul nostro territorio circoli
anche molto olio che tricolore non è. Le aziende hanno mantenuto
marchi italiani, ma hanno perso titolarità dei prodotti
utilizzati. Occorre uno sforzo: il consumatore non capisce
perché un olio ‘rinomato’ possa costare 2,90 o 3,50 euro e che
questo possa essere un prodotto di cui non abbiamo certezza
della tracciabilità”.

COMPETERE AD ARMI PARI – Dunque, ha auspicato Fava, “non
possiamo misurarci con soggetti che non hanno gli stessi nostri
disciplinari. Far finire sugli stessi scaffali prodotti che
hanno avuto storie diverse è una ingiustizia. Se noi riuscissimo
a spingere nel migliorare la comunicazione al consumatore,
avremmo risolto buona parte dei problemi di questa produzione.
Faccio un esempio: non possiamo pensare che il consumo lombardo
sia tutto di olio nostro, ma bisogna far sapere al consumatore
cosa sta comprando. I consumatori non possono essere presi in
giro. Questa produzione di qualità va sostenuta, perché ha
creato condizioni migliori anche per il territorio in generale,
dal punto di vista turistico, ambientale ed economico in
generale. Pensiamo, dunque, all’olio come elemento di sistema,
piccolo ma non marginale. In questo quadro si inserisce
l’iniziativa di promozione a ‘Tuttofood’, occasione per
consolidare l’immagine e la qualità di queste produzioni in
linea con la reputazione dei territori stessi”.

NUMERI DEL SETTORE OLIVICOLO NAZIONALE – Con 900.000 aziende, 1
milione di ettari coltivati a olivicoltura, 673 confezionatori,
3760 frantoi, 350 tipi di cultivar diverse, l’Italia è il
secondo produttore mondiale in generale ed è banca mondiale
della genetica olivicola, prima in Europa con 43 Dop e Igp
riconosciute.

LA LOMBARDIA – Con 2.315 ettari di superficie investita a olivo
(ultimi dati Istat, 2013) e una differenziazione notevole tra le
varie superfici a olivo, è la provincia di Brescia che detiene
il primato (88 per cento del totale), seguita a notevole
distanza dalle altre province. Aree di produzione di qualità
sono circoscritte lungo le riviere dei laghi lombardi e del
Garda, dove si coltivano varietà come ‘leccino’, ‘pendolino’,
‘frantoio’, ‘casaliva’, ‘bresa’, ‘moraiolo’. Due le
denominazioni d’origine: ‘Garda’, nelle province di Mantova e
Brescia, e ‘Laghi Lombardi’, nelle province di Brescia, Como,
Lecco e Bergamo. (Ln)

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