FORMAGGI,FAVA:ACCORDO PER BITTO AVAMPOSTO DI TRADIZIONE

“Un accordo che rappresenta un
avamposto di tradizione, cultura e agricoltura. Il massimo della
tradizione agricola lombarda, che origina un prodotto di qualità
sempre più apprezzato, nonostante produzioni piccole ma
significative. Il bitto è simbolo della montagna lombarda”.
Lo ha detto l’assessore regionale all’Agricoltura Gianni Fava,
intervenendo oggi alla presentazione dell’accordo di
collaborazione tra il Consorzio per la tutela dei formaggi
Valtellina Bitto e Casera e il Consorzio salvaguardia Bitto
Storico. Alla presentazione sono intervenuti Emanuele Bertolini,
presidente della Camera di commercio
di Sondrio, Paolo Ciapparelli, presidente Consorzio salvaguardia
Bitto storico, Vincenzo Cornaggia, presidente del Consorzio per
la tutela dei formaggi Valtellina Bitto e Casera, e Luca Della
Bitta, presidente della Provincia di Sondrio.

PRODUZIONI PROMUOVONO TERRITORIO – “Da oggi – ha proseguito
Fava – questa straordinaria testimonianza di cultura, storia,
civiltà legata ai territori, ha una sua forma istituzionale.
Un’alleanza che avviene a poche settimane da Expo. Il tema delle
produzioni locali si conferma ancora una volta elemento
distintivo dei territori. Anche in chiave turistica: ormai è
maturo il momento delle proposte enogastronomiche, un territorio
come questo con un’offerta tradizionale avrebbe avuto più
difficoltà ad affermarsi”.

RISORSE AD HOC PER MONTAGNA – “Ora che questo passo è compiuto –
ha aggiunto l’assessore – vale la pena convogliare sforzi della
nuova programmazione sui singoli prodotti abbandonando un certo
campanilismo. Tuttavia, se non ci fossero state in questi anni
di dibattito posizioni contrapposte non si sarebbe arrivati alla
conclusione di oggi, che rappresenta una posizione al rialzo e
non al ribasso”.
“Siamo stati i primi a dotarci di un capitolo apposito per la
montagna – ha ricordato Fava -, che in Lombardia vale il 55% del
territorio. Dal Psr per quest’area potrebbero arrivare risorse
ingenti, tra i 5 e i 6 milioni di euro.
Complessivamente la programmazione da qui al 2020 vale 133
milioni di euro in più rispetto alla precedente. Queste
produzioni potrebbero avere finalmente benefici economici,
diversamente non potremo garantire la giusta remunerazione a chi
garantisce con grandi sforzi la tradizione”.

GRAZIE A CHI LAVORA IN ALPEGGIO – Un’alleanza, quella sancita
oggi, che poteva essere raggiunta prima. “Già nel 1906 si
parlava di Bitto in occasione dell’esposizione universale – ha
ricordato Fava -. Un plauso va anche a coloro che hanno reso
possibili queste straordinarie produzioni, chi ha fatto la dura
vita dell’alpeggio con tutte le difficoltà, molto spesso per
scelta o necessità, certamente per vocazione.
E quando si fa qualcosa per vocazione e si dà voce a questi
territori si ottengono sempre risultati straordinari, basta solo
dare il tempo giusto alle cose”.

EXPO SFIDA LOMBARDA – “La nostra sfida la vinciamo se Expo
diventa fenomeno lombardo, se si identifica con i territori
della Lombardia, che il resto del mondo non conosce – ha
osservato l’assessore lombardo -. La sfida la vinciamo se i
milioni di persone che arriveranno in quei sei mesi li teniamo
sul territorio; ma per scongiurare la fuga dopo la visita al
sito servono proposte con i tour operator perché si dica
esattamente cosa bisogna vedere in questi territori. Quali altre
occasioni avremo in futuro?” . (Ln)

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