AGRICOLTURA/PSR,FAVA: E’ NOSTRO SISTEMA CHE SOSTIENE SVILUPPO RURALE

“Aggredire i mercati e fare
un salto di qualità per rilanciare il settore. Tocca agli
imprenditori fare proposte, noi cercheremo di assecondarle. Le
risorse non mancano, ma non vanno sprecate”. Lo ha detto
l’assessore regionale all’Agricoltura Gianni Fava, intervenendo
all’ incontro sul Programma di sviluppo rurale organizzato da
Coldiretti Pavia oggi a Mede Lomellina, a cui hanno partecipato
Ettore Prandini, presidente Coldiretti Lombardia, e Wilma
Pirola, Coldiretti Pavia

PIU’ RISORSE – “Nel Psr abbiamo più risorse rispetto alla
programmazione precedente – ha ricordato Fava – , con 133
milioni di euro in più sugli investimenti e la tenuta del
sistema agroambientale. Più soldi di prima li ha messi la
Lombardia, che ha stanziato 200 milioni di euro. Noi abbiamo
accettato di aumentare la compartecipazione regionale, è il
sistema Lombardia che si fa carico di sostenere una fetta
consistente del nuovo Piano di sviluppo rurale”.

LA TEMPISTICA – “Entro aprile dovremo essere pronti a emanare
i primi quattro bandi sulle misure a superficie – ha
sottolineato l’assessore lombardo – , per poter stilare le
graduatorie entro giugno ed essere pronti con l’erogazione dei
primi contributi a luglio, una volta approvato definitivamente
il Piano. Non possiamo dire che manchino i soldi: ora spetta
alle imprese e alle loro rappresentanze presentare i progetti”.

CAMBIA L’APPROCCIO – ” I progetti si presentano se servono – ha
ribadito Fava – , poi tocca a noi finanziarli. Per troppo tempo
si è fatto il contrario, c’erano le risorse e si realizzavano
cose che non interessavano a nessuno o per sostenere prodotti
che non avevano spazio sui mercati. Non ci sono categorie
protette, tutti partecipano indistintamente, i punteggi delle
graduatorie saranno basati sulla bontà dei progetti. I fondi ci
sono ma non possiamo rischiare di sprecarli. Sarà l’ultima
programmazione di questa portata, dal 2020 in poi dubito che ci
sia questa capacita di intervenire ancora sulle imprese.
L’Europa sta andando sempre più verso le misure agroambientali e
meno verso le misure per le imprese”. (Ln)

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